Napoli, dopo 25 anni l’inaugurazione di Largo Maurizio Estate al Vomero

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Venticinque anni dopo l’approvazione del consiglio comunale di Napoli arriva l’inaugurazione di Largo Maurizio Estate al Vomero. “Finalmente ha visto la luce il largo Maurizio Estate – dice Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari – dopo anni di ritardi e di rinvii sui quali mi aspettavo che stamattina venisse spesa una parola, se non di scuse quantomeno chiarificatrice, nei tanti interventi che si sono succeduti da parte delle autorità presenti e segnatamente, nell’intervento del primo cittadino, che, va ricordato, ricopre questa carica da ben sei anni durante i quali più volte è stata richiesto sia da me che dai familiari di dare corso a un ordine del giorno approvato da tutti i gruppi politici, presenti nel lontano 1994, nel consiglio comunale di Napoli, con il quale a pochi mesi dell’efferato delitto, avvenuto il 17 maggio del 1993, veniva formalizzato l’impegno a intitolare il luogo, dove era avvenuto il grave fatto di sangue, a Maurizio Estate”.

In foto Maurizio Estate

“Improprio, a mio avviso – puntualizza Capodanno -, per il giovane che all’epoca aveva appena 23 anni e che di li a poco avrebbe coronato il suo sogno d’amore con l’allora fidanzata, con il matrimonio che era previsto per il giugno di quello stesso anno, parlare semplicemente di “vittima innocente”, accomunandolo, così come ha fatto qualcuno stamani, ad altre vittime che, in verità, non compirono affatto gesti d’eroismo ma che ebbero solo la malaugurata sorte di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, incappando in qualche pallottola vagante sparata da qualche delinquente nel corso di uno dei tanti episodi di criminalità avvenuti nel capoluogo partenopeo”.
“Maurizio è stato invece un vero e proprio eroe, perché ha perso la vita per difendere un passante che stava per essere derubato da due balordi che erano arrivati, con un motociclo, davanti all’autofficina dove Maurizio lavorava insieme al padre – ricorda Capodanno -. Quando il genitore gridò alla vista della scena che si presentò ai suoi occhi, fu l’unico a intervenire a difesa del malcapitato, costringendo i due alla fuga, guardandoli in viso. E per “non essersi fatto i fatti suoi”, come gli aveva gridato uno degli aggressori scappando, mezz’ora dopo fu fulminato con un colpo di pistola, spirando tra le braccia del padre”.
“Eroismo peraltro più volte riconosciuto – puntualizza Capodanno -, come  quando, in occasione della commemorazione del 17 maggio 2005, l’allora primo cittadino del capoluogo partenopeo, nel ricordare Maurizio lo paragonò a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che si gettò su Giuliana Sgrena per difenderla Ma anche nel coinvolgimento, in tutti questi anni, di tanti ragazzi, come quelli di alcune scuole che, pure stamani, insieme a insegnanti e genitori, hanno voluto essere presenti. Da ricordare, al riguardo, che, negli anni scorsi, proprio una scuola, che ha assunto Maurizio Estate come simbolo di eroismo, ha realizzato un interessante filmato nel quale si ricostruisce e si descrive la vita della giovane vittima della criminalità”.