Napoli, al Cardarelli il primo centro di risonanza magnetica per le diagnosi di anemia mediterranea

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In foto l'ingresso dell'ospedale Cardarelli

“Un risparmio per le casse pubbliche di 100.000 euro l’anno, ma soprattutto la fine della migrazione sanitaria per i pazienti talassemici troppo spesso costretti ad andare fuori regione – in strutture specializzate – per essere inseriti in programmi di valutazione dei depositi di ferro negli organi. Disagi oggi cancellati grazie al lavoro del primo centro di Risonanza Magnetica in Campania della rete Miot (Myocardial Iron Overload in Thalassemia) per la diagnosi e la cura dei soggetti affetti da Anemia Mediterranea”: è quanto si legge in una nota dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Il centro fa parte della struttura complessa di Radiologia generale e di Ps (diretta da Luigia Romano) del Cardarelli – continua la nota – . L’Uosd Malattie rare del globulo rosso (diretta da Aldo Filosa) segue 200 pazienti talassemici dipendenti da trasfusioni continue, 140 pazienti con talassemia intermedia e 40 pazienti con drepanocitosi o microdrepanocitosi”.
“L’impegno del Cardarelli e dei professionisti che animano quest’azienda è massimo in tutti i campi – dice il Commissario Straordinario Anna Iervolino – L’apertura del centro MIOT al Cardarelli e’ stata sostenuta grazie ad un finanziamento regionale (obiettivi di piano 2018-2019) che ha permesso di sostenere i costi della validazione del centro e dei periodici controlli di qualità, nonché i costi per la formazione del Team dei Radiologi e dei Tecnici di Radiologia. Sono fiera di ricordare che il Cardarelli e’ un punto di riferimento per molti pazienti affetti da Anemia Mediterranea, pazienti che per vivere hanno bisogno di continue trasfusioni di sangue”.