Napoli, assegnata ad Alberto Angela la cittadinanza onoraria

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in foto Alberto Angela

La storia come chiave di lettura del presente, per cercare di “indirizzare” il futuro. Alberto Angela, a Napoli per ricevere la cittadinanza onoraria, invita allo studio della storia per parlare della attuale situazione sul versante migranti e dice: “Se andiamo indietro nel tempo troveremo le stesse dinamiche”. Una storia che “si ripete” e per questo va raccontato “quanto è successo così da capire il presente e indirizzare il futuro”. Anche perché, citando Machiavelli, il conduttore di “Ulisse” sottolinea: “La storia è una vera maestra di vita e questo non bisogna mai dimenticarlo”. Ricevuta l’onorificenza della cittadinanza partenopea dal sindaco Luigi de Magistris, frutto di una mobilitazione via web, Angela ha evidenziato “l’emozione” che ha provato, “inaspettata” e, di conseguenza, “ancora più gradita”. Nel raccontare Napoli “abbiamo sempre fatto un lavoro sincero, vero, trasparente, perché la città ha questo volto”. “Devi entrare a Napoli per conoscerla – dice – Ho compreso, negli anni, il suo vero volto che sono le persone”. Non nasconde i problemi di Napoli, “le tante complessità, ma quale città non le ha?”. E ricorda che il capoluogo partenopeo è stato culla di cultura classica fin dalle origini, una città dove “si parlava greco e non latino”.
Un bagaglio culturale che la città ha portato con sé attraverso i secoli, nel Medioevo “fino a essere una delle culle dell’Illuminismo con delle intelligenze e delle menti illuminate”. Segno ne è il San Carlo, “il primo teatro d’opera d’Europa. Non è certo un caso che sia qui”. È tutta Italia che è ricca di beni culturali, con i suoi musei, le pinacoteche, le bellezze naturali, i siti archeologici. E Napoli vanta anche il Mann, il Museo archeologico che “è il terzo al mondo, nelle statistiche, dopo il Met e il British, ed è qui, in questa città”. Il grande patrimonio culturale italiano “può essere la base, il trampolino per le prossime generazioni, ma soprattutto per i giovani di oggi”. “Viaggio tanto e non ho mai visto tante opere e bellezze come in Italia – spiega – Sembra scontato dirlo, ma è così”.
Nel motivare la decisione dell’onorificenza conferita al divulgatore scientifico del piccolo schermo, il sindaco de Magistris tiene a precisare che “il riconoscimento non gli è stato dato perché ha parlato bene di Napoli, sarebbe superficiale”, quanto perché ha saputo raccontare la città “con rigore scientifico e storico e onestà intellettuale”. “Ha colto l’umanità di una città che è insieme Inferno, Purgatorio e Paradiso – afferma – Non è mai stata una lettura superficiale né improntata al folklore”. “Da oggi abbiamo un immenso divulgatore scientifico – conclude – che con grande eticità, competenza e passione sarà raccontare Napoli in Italia, in Europa e nel mondo”.