Napoli, Banksy e la (post) street art in mostra al Pan

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In foto la Madonna con la pistola dipinta da Banksy su un muro nel centro antico di Napoli

di Maria Carla Tartarone

Al PAN-Palazzo delle Arti è esposta una complessa mostra “Banksy, e la (post) street art”: nelle sale del secondo piano sono esposte 70 opere, molte raccolte da collezioni private, spiegate anche da una sala video e da una sala selfie. Banksy, artista attorno al 2000 originato a New York, non nuovo a Napoli già dal 2010 per la presenza in città dei suoi murales, rende maggiormente esplicite, con la loro singolare presenza introduttiva, le sue già note opere. Il curatore della mostra è il gallerista Andrea Ingenito, attivo a Napoli e a Milano, che oltre a presentarci uno degli artisti della street art più considerato e discusso, appunto Banksy, che poi sembra ispirato a Keith Haring, considerato portavoce della cultura di strada, vi aggiunge, in sale separate, altri autori di una “post street art” quella ormai più variopinta ed elaborata, come quella di Brainwash, mentre i lavori di Obey, molto diffusi in America durante la campagna elettorale di Obama, fanno nelle altre sale, da raccordo tra i primi due artisti esposti e l’italiano Mr. Savethawall: questi lavori dipinti non sembrano mai essere appartenuti ai muri di strade per i loro elaborati disegni e i loro molteplici colori. Oggi sono molti i lavori esposti a Napoli dove nel Pallonetto di Santa Chiara è noto Giuseppe Ciaramella instancabile decoratore. Altro autore di street art a Napoli fu Zilda, un arista francese che si dedicò a decorare le mura della Chiesa Scorziata, nel centro antico della città, ormai chiusa dal 1981, da rivedere. Il Banksy che apparve a Napoli in vesti classiche, prima con “L’Estasi di Santa Teresa” e poi con “La Madonna con la pistola“ sulla testa invece della corona, ancora presente sui muri di Piazza dei Gerolomini, è a noi familiare anche nei caratteri schematici suoi propri, avendo visto l’artista nei Musei per studi sull’arte contemporanea, come è capitato al MADRE. Al Museo Pan non hanno meravigliato i già noti caratteristici disegni di Banski. Del resto la street art nei quartieri di Napoli più popolari ha sempre avuto grande successo e tuttora vediamo lavorare acrobatici artisti, suoi liberi imitatori, sui vasti muri dei quartieri popolari.Al PAN i curatori ci hanno dato modo di riflettere su come la post-street art abbia saputo liberamente evolversi, lasciando i caratteristici segni elementari, assumendo la libertà e la bellezza del colore.