Dalla scoperta della palla al cesto nel 1912, con le prime partite in città giocate all’istituto Salesiani del Vomero, all’epopea della Partenope nel tempio dei canestri: storie, leggende, ritratti: un libro che è un percorso minuzioso di ricerca con 200 foto d’epoca e la prefazione di un grande campione della pallacanestro italiana come Dino Meneghin. Parliamo di “Quando il basket era leggenda” (LeVarie Edizioni), del giornalista Stefano Prestisimone e dell’ex campione e già presidente della FIP Campania, Manfredo Fucile, il libro (con progetto grafico di Andrea Delehaye) che sarà presentato venerdì 3 dicembre 2021, alle ore 11, nella sede della Polisportiva Partenope Cavalli di Bronzo, nel Parco del Castello (nei pressi del Maschio Angioino). Insieme agli autori interverranno il presidente della Federbasket, Giovanni Petrucci, il presidente dell’Ussi Gianfranco Coppola e il giornalista Marco Lobasso, in rappresentanza de LeVarie. Ingresso libero con obbligo di Green Pass.
Nel libro si ricordano le sfide del dopoguerra agli americani, i primi fenomeni Usa sbarcati dalle navi e ingaggiati al volo negli anni ’50; quindi l’approdo di Giovanni Borghi e la costruzione della Ignis Sud che portò poi al trionfo del club napoletano in Coppa delle Coppe nel 1970 al palasport Mario Argento con la maglia Fides davanti a un pubblico record. Un trofeo che non sarebbe arrivato senza l’assurdo “scippo” di Atene dell’anno prima, tra sassi, violenze e minacce. E poi una passerella di campioni ormai entrati nel mito, ritratti umani struggenti, leggende metropolitane, i campi scoperti come teatri di mille battaglie, le straordinarie generazioni di coach e arbitri. E sullo sfondo la Napoli in chiaroscuro di quegli anni.
“E’ il racconto di un’epoca che può essere definita leggendaria- spiega Stefano Prestisimone -. Ne ha le caratteristiche. Storie sportive straordinarie lontane nel tempo e che con gli anni hanno acquisito un alone speciale. Storie raccontate, tramandate, a volte amplificate, come accade alle imprese titaniche. Di sicuro è un libro che mancava, che mai nessuno aveva provato a scrivere, forse perché intimidito dalla mole di lavoro che occorreva per la ricostruzione. Ma in realtà più che la storia minuziosa e didascalica della pallacanestro napoletana degli albori, magari noiosamente partita per partita, è stato privilegiato il racconto, la parte umana, le curiosità, le piccole-grandi storie, i retroscena, le testimonianze. E’ un libro che racconta un’era fondamentale, ma non è un manuale per specialisti della materia. E’ un libro di sport e vita, di storia della città”.
“Sono stato sollecitato più volte a fare un libro che potesse ricordare in parte un periodo storico, in parte personale che, avendo molte testimonianze cartacee e fotografiche, potesse racchiudere dei bellissimi ricordi da condividere con orgoglio – dice Manfredo Fucile -. L’idea originale è stata di Stefano e suo fratello Paolo che avevano pensato di raccogliere la storia del Basket dagli albori agli anni ‘70 in un unico volume, cosa che si sposava perfettamente con il mio sogno. Loro ci stavano già lavorando da sei o sette anni. Ora, questo mio piccolo desiderio è diventato finalmente realtà”.
