Riproponiamo l’articolo di Ermanno Corsi apparso sul Roma di martedì 21 gennaio all’interno della rubrica Spigolature
di Ermanno Corsi
Paradigma è una parola che da un po’ di tempo viene vissuta come “magica” nel senso che si sta caricando di aspettative e sviluppi sociali molto attesi, auspicati e dirompenti, ma che contestualmente potrebbe rivelarsi anche un’illusione linguistica vissuta senza aver dato il giusto peso, e vie risolutive, ai tanti freni che continuano a bloccare riforme e sviluppo, soprattutto nelle Città e nelle Regioni meridionali. Una dura contrapposizione tra la volontà di determinare situazioni del tutto nuove e la resistenza che parte da lontano ma che negli ultimi anni si è rafforzata nella misura in cui i pubblici poteri hanno tardato a comprenderne la pericolosità. Voci autorevoli, per i percorsi nuovi da intraprendere, tuttavia non mancano a conforto di chi non smette di guardare con fiducia al futuro che sta a noi più vicino.
NICOLA GRATTERI. Dal 13 settembre 2023 procuratore capo della Repubblica di Napoli. Una figura di spicco nel contrasto alla ‘ndrangheta da lui combattuta fin dall’inizio della carriera di magistrato. Per la città che celebra i 2500 anni, vede una relativa crescita, ma precisa subito che occorre un Patto civico per cultura sociale e rispetto delle regole. A Leandro Del Gaudio ribadisce che “contro la camorra manette e sentenze non bastano” e che “occorre liberare i territori da paura e bisogni”. Da non sottovalutare, peraltro, la nuova frontiera del crimine digitalizzato che riguarda anche mafie e riciclaggio del denaro sporco “mondi sempre più sovrapponibili”. L’allarme è forte in quanto “l’elite delle mafie sta assumendo ingegneri informatici, hacker, gente capace di esplorare le caverne digitali e creare opportunità di riciclaggio a chi gestisce proventi enormi come quelli del narcotraffico”.
MICHELE DI BARI. A Napoli dal novembre 2023, il nuovo prefetto proveniva da Venezia. La prima domanda (“meglio la città della Laguna o quella del Golfo partenopeo?”) lo metterebbe un po’ a disagio perché per chiunque non sarebbe facile dire dove lo ha portato, lo porta o lo porterà il cuore non tanto quello di Prefetto, ma di persona sensibile alle straordinarie bellezze e magie della natura. Più facile sollecitarlo, allora, a un confronto tra i problemi delle due città. Anche qui sarebbe meglio, per lui, una domanda di riserva. C’è di sicuro che a Napoli, per chi si sente “Prefetto di pensiero”, il groviglio dei problemi è più intricato che altrove. Ma chi è stato “Prefetto in terra di ‘ndrangheta” (titolo di un suo libro) non si perde d’animo, ma anzi incalza le istituzioni ad accettare le sfide. I dati ufficiali sembrano dargli ragione: calano omicidi, furti e rapine, raddoppiate le interdittive antimafia. Una città finalmente più sicura?
GAETANO MANFREDI. Una carriera politica e istituzionale di tutto rispetto: Ministro dell’Università e Ricerca Scientifica per 13 mesi nel Governo Conte 2, Sindaco di Napoli dall’ottobre 2021.Con lui un’aria nuova a Palazzo San Giacomo dopo le stravaganti inconcludenze del predecessore De Magistris. C’era l’urgente necessità di ripristinare, a ogni livello, la fiducia nello Stato. Il “Patto per Napoli” ha ridato fiato alle finanze comunali riducendone sensibilmente il deficit. Il reddito di cittadinanza non più un costoso peso assistenzialistico per il Paese, ma occasione per rafforzare la vigilanza dando più sicurezza ai cittadini, potenziare servizi di grande utilità collettiva come i trasporti nella Città Metropolitana di cui è Presidente. Dal novembre 2024 a capo dell’Associazione dei Comuni italiani. ”Come Sindaci -dice nell’insediarsi- affrontiamo quotidianamente, senza deprimerci, i disagi e le proteste che vedono insieme centri urbani e periferie”. Messaggio chiaro: avanti con piena determinazione.
DOMANDE INEVITABILI. Gratteri parla di patto civico, Di Bari della città più sicura, Manfredi vede i Comuni in prima linea. Intanto ci si chiede perché se i reati vengono ritenuti in calo, aumentano considerevolmente le estorsioni e gli episodi di usura che, tra le forme oppressive della mala organizzata, è una delle più subdole e striscianti (lo scrittore Luigi Compagnone proponeva, per gli strozzini, la pena dello “strozzamento”). Sul dilagare della povertà le iniziative di contrasto appaiono inadeguate alla gravità del problema. In sostanza, il divario Nord-Sud non si va riducendo. Lo affermano i dati forniti dall’università La Sapienza di Roma, mentre il Sole 24 Ore concentra l’attenzione sulla qualità della vita: ai primi posti Trento, Bolzano e Bergamo, agli ultimi le città meridionali. Maglie nere per Reggio Calabria e Napoli. In crisi la salute pubblica: le 5 Asl migliori tutte al Nord: le peggiori tutte al Sud, dalla Napoli 1 a quelle di Matera, Crotone, Vibo Valentia, Enna.