Napoli impari a cavalcare l’imprevedibile cavallo del turismo

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In Calabria, in Puglia, e con dati ancora più evidenti a Napoli e in tutta la Campania, si sta riscontrando un notevole incremento di turismo. Considerato il periodo preelettorale, i politici locali e non, fanno a gara per attribuirsi il merito di tutto questo rifiorire delle attività turistiche e del loro indotto, e cercano di portare acqua ai loro sgangheratissimi mulini. Il boom di arrivi a Napoli con le risorse ricettive impegnate all’80%, è un dato inoppugnabile anche se la medesima percentuale era stata registrata anche lo scorso anno. 80% nel 2015, 80% nel 2016. Palla al centro e facciamo qualche riflessione. La prima è che se queste percentuali, indicate dalla presidenza di Federalberghi al Corriere del Mezzogiorno, sono identiche allora non possiamo certo urlare al miracolo turistico in quanto da un anno all’altro tutto è rimasto immobile. Seconda considerazione: se il tempo di permanenza in città è di un paio di notti, allora si tratta di un turismo più di passaggio che di permanenza. Bisogna allora capire la causa di questo fenomeno che, se non è mordi e fuggi, prevede appena il tempo della digestione prima della ripartenza. La riflessione necessaria anche se dolorosa è che per quanto il brand Napoli sia attraente per bellezza e interesse storico culturale e artistico, sebbene i prezzi siano più che abbordabili per tutti, l’offerta manca di quel fattore che incolla il turista ad un luogo per ben più di un paio di notti. Pennabilli, un paese della provincia di Rimini, questa cosa l’ha capita da molti anni. Una settantina di chilometri quadrati, qualche ritrovamento archeologico interessante e tanta natura. Tutto qui. Ha però saputo dotarsi di un x factor, per dirla nel linguaggio dello spettacolo, che ha fruttato un discreto flusso turistico con un notevole indotto, incrementatosi in particolare nell’ultimo anno. Grazie alla vena poetica del maestro Tonino Guerra che tanto lavorò con Fellini, furono creati una serie di luoghi dell’anima che attirano i turisti in quanto propagatori di emozioni, esaltatori di ricchezze locali, evocatori di una memoria che appartiene agli abitanti, ma che è facilmente vivibile anche dai turisti. Cosa mai fece dunque Tonino Guerra? Egli immaginò tutta la cittadina come un museo della memoria dei suoi abitanti e segnò le strade con piccole targhe in ceramica che narravano le biografie di alcuni cittadini illustri si, ma per lo più per i residenti. I messaggi rivolti a turisti ed abitanti si moltiplicano di metro in metro per tutto il centro del paese e per le sue frazioni. Si inciampa piacevolmente nell’orto dei frutti dimenticati, nel rifugio di Madonne abbandonate, per la strada delle meridiane, nel santuario dei pensieri dove una musichetta molto felliniana culla le emozioni che il turista vive. Ecco un luogo che ha saputo diventare interpretazione di se stesso. Questa installazione perpetua ha ormai tantissimi anni, Tonino Guerra non c’è più, eppure nell’ultimo anno è diventata trainante per il turismo di quel territorio. Il rimborso delle tasse per due anni a chi apriva attività sul luogo è stato un incentivo importante che, unito anche ad una strategia di orari d’apertura e servizi al turismo, ha provocato già nel 2015 l’aumento del +7,6% di turisti italiani. Fondamentale è dunque stato l’intervento degli amministratori che invece di opprimere gli operatori con tasse ed intrusioni politiche ha aperto ai privati e ne ha facilitato l’opera con uno dei modi più efficaci: la libertà di gestione e la detassazione. Napoli non deve inventare nulla, potrebbe avere permanenze più lunghe con pochissimo impegno degli operatori e dei governanti. Paradossalmente un tour ben studiato di tutte le chiese e gli edifici in rovina, anche senza ingresso per gli ovvi motivi di sicurezza, sarebbe un occasione stimolante per i turisti che si sentirebbero sicuramente molto più partecipi alla realtà napoletana e non solo passivi e curiosi spettatori di dissesti, disastri, incongruenze ecc. Potremmo addirittura far diventare un valore ciò che ora ci penalizza. La verità è che comunque, sia che l’incremento turistico a Napoli sia determinato dalle sconvolgenti vicende internazionali (per le quali il turista straniero o italiano ritiene di evitare certe mete e sceglie Napoli), sia se invece è un’altra combinazione di fortunate situazioni a incrementare almeno gli arrivi, in ogni caso bisogna saper cavalcare questo cavallo e vincere il torneo.