Napoli, Museo Archeologico: entro il 2021 saranno riaperte sale chiuse da 40 anni

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Per quarant’anni sono state usate come deposito, chiuse al pubblico in attesa di un progetto di recupero, che finalmente è arrivato e comprende non soltanto le sale dell’ala Ovest del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ma anche i tre corridoi utilizzati solo per sporadiche esposizioni. L’ala occidentale è la parte più antica del Mann, risale al 1600 e costituisce, assieme al nucleo centrale, la prima università degli studi. I porticati, con l’apertura dell’ala Est, completata nel 1800, vennero chiusi con tompagnature, lasciando aperte soltanto le lunette degli archi. Dal 1975, con il primo importante restauro dell’edificio, furono riaperti per essere destinati a zona espositiva ma soprattutto di passaggio.
Il progetto di riqualificazione che sarà completato entro il 2021, per un importo complessivo di oltre 2,7 milioni di euro, prevede che l’ala occidentale venga destinata a spazio espositivo permanente, con le sale progettate dall’architetto della real casa borbonica Pietro Bianchi allestite con le sculture provenienti dalle aree archeologiche campane. Troveranno spazio i reperti di Pompei, Ercolano, Capua anche nella prestigiosa sala con la volta a cassettoni che costituisce il nucleo centrale dello spazio espositivo e anche l’area più bella, decorata con colonne di alabastro. Il recupero dell’ala Ovest del Mann consentirà di riaprire complessivamente 10mila metri quadri su un totale di 20mila. Nel 2014 il Mann era aperto soltanto al 50%. Riaprono anche i giardini, che nel 2014 erano tutti inaccessibili. Sono stati già recuperati quello delle Camelie e delle Fontane. Entro giugno prossimo riaprirà anche il giardino storico della Vanella.