Napoli, Museo Archeologico: nei primi sei mesi del 2019 visitatori cresciuto del 21%

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Il Museo archeologico nazionale di Napoli conferma anche nella prima parte del 2019 il trend di crescita in tema di presenze. Dal primo gennaio al 30 giugno gli ingressi sono stati 408.286, con un incremento del 21% rispetto allo stesso periodo del 2018 (337.229) e del 46% sul primo semestre del 2017 (280.048). Le cifre contenute nell’Annual report presentato dalla direzione del Mann certificano l’andamento positivo ottenuto gia’ nel 2018, chiuso con 613mila ingressi (+16% rispetto al 2017, +8% i paganti), 23 mostre organizzate negli spazi del museo e 53 esposizioni in Italia e all’estero, con 1.450 reperti dell’Archeologico. Le cifre sono impreziosite dalle 23mila presenze al FestivalMann e 1.100 bambini coinvolti nei laboratori didattici gratuiti. All’aumento degli ingressi ha contribuito la campagna di abbonamento OpenMann, con le quattro card ideate per fidelizzare ragazzi, adulti, famiglie e aziende: da dicembre 2018 a giugno ne sono state vendute 5.253 tra biglietteria e canali online.
Il report, suddiviso in sei sezioni e legato al Piano strategico 2016-2019, mette anche in luce la proiezione internazionale del Mann, grazie alle 22 partnership strategiche, tra cui l’accordo con l’Ermitage di San Pietroburgo per la mostra su Canova a Napoli e per l’esposizione ‘Dei, eroi, uomini. Dal Museo archeologico di Napoli e dal Parco archeologico di Pompei’, conclusasi a giugno in Russia con oltre un milione di visitatori in due mesi. Nel 2018 e’ stato inoltre avviato il processo di digitalizzazione del patrimonio, grazie alla piattaforma Google Arts&Culture (773 immagini condivise in rete), mentre la comunicazione integrata tra sito e social ha portato a 250mila visite sul portale, 33mila like sulla pagina Facebook e 36mila follwers su Instagram. “E’ il risultato di un grande lavoro di squadrae l’Annual report certifica la linea di rigore e trasparenza che si e’ data il museo”, dice il direttore Paolo Giulierini, che annuncia l’obiettivo di rendere il Mann totalmente accessibile “entro il 2022”, in modo da “valorizzare al meglio le proprie collezioni permanenti, anche quelle confinate nei preziosi depositi”. Il direttore generale Musei del Mibact, Antonio Lampis, rimarca “l’impatto importantissimo sul Pil dei musei statali italiani” e sottolinea come nei musei “avra’ sempre meno valore la conta dei biglietti e sempre di piu’ il sistema delle relazioni. La definizione di un apparato programmatico, declinato nel piano strategico e nei singoli report – prosegue – e’ un primo concreto passo verso la condivisione del patrimonio culturale tra i cittadini europei”.