Napoli noir, The Grotto a scuola di Spielberg

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Un compromesso tra il noir e l’horror, protagonista Napoli e i suoi angoli da una prospettiva inedita, sorprendente, quella della pellicola “The Grotto”, sceneggiata e diretta da Giordany Orellana. Novanta minuti Un compromesso tra il noir e l’horror, protagonista Napoli e i suoi angoli da una prospettiva inedita, sorprendente, quella della pellicola “The Grotto”, sceneggiata e diretta da Giordany Orellana. Novanta minuti girati in tre settimane dalla grotta di Posillipo alla stazione di Mergellina, dal cimitero delle Fontanelle alle stanze del Suor Orsola. Il film sarà proiettato martedì 9 settembre a Los Angeles alla School of Cinematic Arts, dove hanno mosso i primi passi talenti come Steven Spielberg e Martin Scorsese. Un appuntamento che entusiasma Mario Rivelli, volto principale del lungometraggio e coproduttore, che parla di un’opera pensata anche per “valorizzare la nostra terra oltreoceano”. Il film intreccia la sua trama a Napoli. Ambientato in una diversa città cosa avrebbe conservato? “The Grotto” non poteva essere ambientato in un altro posto. L’atmosfera fra esoterismo e valori tradizionali con tutti i contrasti fra il bene e il male, il sole e l’ombra é stata concepita su misura per Napoli. In un altro luogo sarebbe stato tutto differente. La proiezione all’Ischia Global Fest ha ottenuto un ottimo riscontro. Qual è stato l’elemento più avvincente per la platea? Il pubblico è stato molto ricettivo e interattivo, esprimendosi con sospiri, esclamazioni, sorpresa e solidarietà verso i protagonisti e la storia. Siamo stati premiati da applausi finali di grande compiacimento. Cosa affascinerà il pubblico negli States? Non posso pronunciarmi ancora. È la prima volta che presento negli Stati Uniti questo genere di film per il grande schermo. Il pubblico statunitense é ovviamente più abituato all’horror. La storia intrecciata alla bellezza della città di Napoli affascinerà sicuramente tutti gli spettatori americani. Quali i tratti che avvicinano lo spirito italiano/napoletano e quello americano? Lo spirito italo-napoletano si avvicina a quello americano per l’importanza che si dà a valori universali come la famiglia e l’amore. “The Grotto”, un titolo singolare. “The Grotto” é il luogo dove nasce la storia, é il luogo di tutte le origini. Una grotta circondata dal mare, location naturale e principale del film. Cosa aspettarsi dopo la proiezione a Los Angeles? Certamente la diffusione di una immagine positiva della città. Tutti i luoghi storici, il patrimonio culturale e naturale di Napoli sono ripresi e ne escono valorizzati, dal Castel dell’Ovo al convento del Suor Orsola fino al cimitero delle Fontanelle. La pellicola non promuove solo Napoli ma l’intera Italia, c’è molto della storia attuale del nostro Paese. Un’esperienza cinematografica lodevole, anche per la partecipazione e la presenza in maggioranza di giovani. Contare su una produzione di giovani pieni di talento è arricchente. Siamo affiatati e lavoriamo uniti per lo stesso obiettivo. Nel cast sono tutti molto bravi. Avete dimostrato di essere un gruppo coeso e determinato. Altri progetti per il futuro? Ci aspettiamo il meglio per il film in promozione. E di uscire nelle sale di tutto il mondo. Ci sono altri progetti ma ne parleremo più in là. Adesso incrociamo le dita.