Napoli, patria della camera oscura, riscopre la fotografia: aperta a via Toledo la Spot home Gallery

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di Maria Carla Tartarone Realfonzo

Trovo rilevante che a Napoli sia stata aperta una galleria che si occupi solo di fotografia perché se guardiamo indietro nel tempo veniamo a conoscenza, nei nostri archivi e nella storia, che Napoli è stata una progenitrice della fotografia in Europa. Infatti, quando Giovan Battista della Porta nel 1558 lanciò da Napoli la camera oscura e poi Daniel Barbaro nel 1568 la raccomandò da Venezia, subito i pittori di paesaggio la volevano utilizzare; ma solo quando Daguerre nel 1822-23 presentò un diorama che stupì per la tecnica illusionistica e proseguì nella ricerca, la fotografia divenne un’arte indipendente, anche a Napoli. Infatti tra le prime pubblicazioni che diffondevano gli esiti delle ricerche troviamo un “Album scientifico e letterario“, edito nel 1845 dai fotografi Borel e Bonpard, in cui erano già citati il miniatore Antonino Maresca di Serracapriola e Carlo la Barbera, come fotografi, e così li citava anche anche il “Giornale delle Due Sicilie”. E in città risiedeva André Adolphe Disderi , pittore parigino, che a Napoli esercitava la fotografia in via Chiaia 123, che veniva anche citato in “Fotografi e Fotografie d’Italia” e che fu anche pioniere delle “carte da visita” (a Napoli diffuse dalla fotografa francese Matilde Grillet). Presto fu un fiorire di studi, tanto che nel 1871 un censimento effettuato dall’Ufficio di Statistica Napoletano individuava in Campania un’industria costituita da 49 Stabilimenti fotografici, numero che continuò a crescere. In quegli anni era ampio il dibattito tra industria fotografica, pittura e fotografia, acceso anche dalla Esposizione Generale di Torino a cui, nel 1884, parteciparono i fotografi napoletani Eduardo Fratacci, Achille Mauri, Michele Bova, Bonaventura Lauro, con particolari elogi. E l’Accademia non ha mai smesso di adoperarsi nella preparazione di interessanti fotografi artisti come Mimmo Jodice che abbiamo visto anche alla Reggia di Capodimonte nel 2007, nel 2009 e nel 2010. Oggi questa nuova Galleria, dovuta alla appassionata fotografa Cristina Ferraiuolo, può inserirsi nella storia della cultura napoletana che fin dai primordi è stato un centro rilevante della storia della fotografia in Italia, mai trascurata soprattutto da quella che viene considerata “la Casa della Fotografia” a Napoli, Villa Pignatelli, che pone in mostra, insieme a fotografi di rilevanza mondiale, i nostri famosi fotografi come appunto Mimmo Jodice ed oggi con “Primitive Elements” l’illustre Francesco Bosso, con le sue immagini in bianco e nero. Nella galleria “Spot home Gallery” sono oggi in mostra le fotografie di Michele Ackerman, Morten Andersen, Luca Anzani, Martin Brogrem, Lorenzo Castore, la stessa Cristina Ferraiuolo, Adam Grossman Cohen, Richard Pak.