Napoli, Valente: Dai revisori dei conti la verità sul disastro de Magistris-Palma

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“Finalmente la verità sulla situazione dei conti del Comune di Napoli e sul flop di piano di rientro firmato de Magistris-Palma inizia ad emergere in tutta la sua gravità. È stata necessaria la notizia divenuta di dominio pubblico grazie agli organi di stampa dell’ultimatum, il 16 settembre scorso, della Corte dei Conti, perché oggi l’assessore al Bilancio del Comune di Napoli presentasse al Consiglio Comunale la relazione dei Revisori sull’aggiornamento del piano di riequilibrio”, ha dichiarato la deputata e capogruppo del Pd al Consiglio Comunale Valeria Valente commentando la presentazione fatta dall’assessore Palma in Consiglio della relazione dei Revisori sull’aggiornamento del Piano di rientro.

“Un documento, la Relazione di aggiornamento al piano di rientro – spiega Valente – fondamentale per capire lo stato di rientro dal predissesto, che era atteso da oltre un anno, durante il quale la Giunta arancione ha fatto finta di nulla, amministrando le finanze comunali come se fossimo in presenza di un ente virtuoso, gestendo allegramente le spese, come nel caso dell’assunzione di circa sessanta staffisti per il costo stimato di oltre due milioni di euro all’anno, e non preoccupandosi delle entrate, come nel caso della riscossione dei fitti attivi e delle multe, drasticamente crollate”.

“La relazione dei Revisori comunali ci consegna infatti un quadro a dir poco drammatico dello stato dei conti. Un quadro tenuto finora sistematicamente occultato da de Magistris nonostante i campanelli d’allarme e le nostre puntuali denunce. Siamo ormai, a tre anni e mezzo di distanza, al completo fallimento, nei fatti, del piano di rientro. Rispetto al già difficile quadro del 2013, la situazione del bilancio di Palazzo San Giacomo è addirittura peggiorata.

I Revisori certificano che tutte e sei le leve avviate per risanare il deficit di circa 1.5 miliardi sono al palo. In particolare, le due principali direttrici di risanamento, l’incremento strutturale delle riscossioni e il piano di dismissione di parte dell’immenso patrimonio immobiliare del Comune, hanno prodotto risultati irrilevanti. Le dismissioni immobiliari, a fronte di un obiettivo di circa 80 milioni all’anno, si fermano a 0,67 milioni. Il tasso di riscossione dei residui attivi – ovvero l’introito delle entrate – è imbarazzante. Tributi come Tarsu e IMU sono riscossi al tasso del 10,25% (ovvero 91 milioni su 889 da riscuotere).

Entrate come multe e fitti attivi sono riscosse al tasso del 3,13% (ovvero 32 milioni su oltre un miliardo di euro). Il dato che chiaramente riflette lo stato della gravità della situazione finanziaria del Comune è dato dall’allungamento dei tempi di pagamento ai fornitori: terminate le anticipazioni di liquidità fornite dal governo nel 2013/2014, si è passati rapidamente dai 90 giorni sventolati da de Magistris in campagna elettorale, ai circa 400 giorni effettivi. Esiste poi un problema di gestione sempre più opaca della finanza pubblica. É il caso dei fondi a destinazione vincolata utilizzati per provvedere ai pagamenti ordinari (un esempio è quello dei contributi alla locazione accreditati ad agosto dalla Regione e non ancora liquidati ai legittimi beneficiari).

Che fine fanno queste risorse? La Corte dei Conti, in almeno due occasioni, 27 maggio e 29 giugno 2015, ha richiesto ‘chiarimenti corredati dall’opportuna documentazione’ indirizzati a Sindaco, Responsabile servizi finanziari e Revisori, contestando proprio la mancanza di trasparenza nel rendere conto dell’utilizzo dei fondi vincolati. Ma dal Comune si rifiutano di rispondere. E l’altro caso, a nostro avviso ancora più grave, riguarda le società partecipate, a partire dalla Napoli Servizi, che come abbiamo già denunciato lo scorso mese di agosto nel corso dell’approvazione del Bilancio preventivo e in questi giorni sta puntualmente documentando la stampa, si sono trasformate da società in house che svolgono servizi e supporto Comune grazie a stazioni appaltanti camuffate di servizi affidati a soggetti privati.

Aumentano così i costi, peggiora la qualità e la trasparenza dei servizi resi. È questo il modo di gestire le risorse pubbliche targato de Magistris a cui chiediamo una completa e totale inversione di rotta prima che Napoli affondi a causa della totale inefficienza della Giunta comunale”, conclude Valente.