Narrazione interpretativa, il saggio diventa affascinante coinvolgimento del lettore

267
in foto Dario Nicolella

Metti un poeta che, accantonati per un attimo sentimento ed immaginazione, decida di scrivere un piccolo trattato pieno di riferimenti, storici, letterari e scientifici. Supponi che il poeta in questione sia un medico, e dunque una persona abituata a rigore dell’analisi e alla considerazione dell’anamnesi dei soggetti che ha in cura. Aggiungi che al cor non si comanda, e quindi una certa inclinazione romantica alla spiritualità, all’emotività e alla fantasia emerge anche nell’approccio più scientifico, ecco il volumetto che Dario Nicolella offre ai suoi lettori con un indagine scrupolosa, ma non riepilogativa su un tema che dal romantico allo scientifico può soddisfare qualunque aspettativa.. Un approccio colto ad un tema sempre affascinante e da sempre presente nella vita degli uomini: la luna. La luna nel mito, la luna quale oggetto di culto, la luna nella poesia e nella letteratura, e più in generale, nell’arte. Non manca la luna, modernissima, nel rapporto con l’Apollo, che non è il figlio di Zeus e Latona, ma quello targato 11, che per la prima volta permise all’uomo di assaggiare quella superficie che solo Astolfo nella ricerca del senno di Orlando aveva, grazie alla fantasia di Ariosto, potuto percorrere.
La luna e le religioni, ed il confronto del valore della luna per l’Islam e per il Cristianesimo. Mica pizza e fichi. L’autore spazia dalla geografia della mezzaluna fertile” al Cristianesimo, alla Bibbia e a Dante. Suggerendo senza puntare il dito, suscitando senza imporre. Con la delicatezza del poeta e il rigore del medico. Bisogna avere una profonda cultura per parlare della luna senza salire in cattedra, o diventare scontati e melensi. Infatti per quanto costruito su informazioni che potrebbero essere scambiate per insegnamenti, il libro è invece uno stimolante prospetto che induce il lettore a saperne di più. Anche le ultime pagine, quelle dedicate all’incontro fisico dell’uomo con l’astro, la famosa conquista della luna, sono piene di curiosità che catalizzano l’attenzione perché mai banali. Bene, bravo, bis. Poco più di 100 pagine che aiutano a fare il punto sul satellite più citato di sempre, e su tutte le leggende a base scientifica o fantastica, ma comunque sempre intriganti. Uso scientifico dell’interpretazione, forse. Magari inconsapevole. Raccontare gli aspetti più svariati del tema rischia di diventare una lettura didascalica ed anche noiosa, ma se a raccontare l’oggetto di studio sono le parole di tutti quelli che l’hanno studiato, citato, immaginato, la questione diventa molto più intrigante. Ecco perché i versi dei poeti che Nicolella ha inserito nel suo libro, per raccontarci della luna sono la migliore pubblicità al tema.