Il consorzio Chiaja, nato dall’esigenza di migliorare il quartiere, quest’anno si è fatto promotore dell’illuminazione di tutte le strade secondarie per il periodo natalizio. Il progetto, curato dall’Art Director del Consorzio
Il consorzio Chiaja, nato dall’esigenza di migliorare il quartiere, quest’anno si è fatto promotore dell’illuminazione di tutte le strade secondarie per il periodo natalizio. Il progetto, curato dall’Art Director del Consorzio Roberta Bacarelli e con l’aiuto dei rappresentanti di strada, Simona Spatarella, Anita Sisimbro, Claudia Catapano, Sara Lubrano, Maria di Pace, Paola Aisler, Roberta Mango, Sergio D’Abundo, Maurizio Tassieri, Massimo di Porzio e Paolo di Rienzo, Grazia Acunzo, ha coinvolto i consorziati e molte altre attività commerciali che si sono tassati per pagare le luminarie che dal 20 novembre all’8 gennaio illumineranno quelle strade che di solito restavano al buio. Così, oltre alle strade principali illuminate dal Comune anche le altre del quartiere Chiaia finalmente saranno accese a spese dei commercianti! Giovedì 20 novembre sono tutti invitati in piazza dei Martiri alle ore 17 per il fatidico momento dell’accensione delle luminarie, celebrate con un brindisi offerto da La Caffettiera. Chiaja non è solo shopping ma è anche solidarietà ed è per questo che il Consorzio ha scelto come testimonial dell’accensione delle luminarie padre Calogero, parroco della Chiesa di Santa Caterina, una persona speciale che con semplicità ed efficienza svolge il suo lavoro nel quartiere. Ogni giorno nella sua parrocchia c’è una mensa per 30 poveri dove ad ora di pranzo viene servito da volontari del quartiere un pasto completo. Si è pensato di creare una sinergia tra il consorzio e la parrocchia per la mensa e le molteplici iniziative di padre Calogero. Tutti i consorziati potranno donare cibo, abiti e scarpe e lo si potrà fare con regolare bolla di consegna in modo da avere il rimborso dell’iva. “Domenica”, dice il Presidente del consorzio Carla della Corte, “ascoltando l’omelia di padre Calogero sono rimasta colpita dalla semplicità e dalla forza delle sue parole con cui spronava tutti noi a non criticare solo le inefficienze altrui ,dello Stato e del Comune, ma di unirsi e cercare ognuno nel proprio piccolo di aiutare la collettività a migliorare. Questo mi piacerebbe che diventasse lo spirito del Consorzio: Uniti, senza inutili critiche, per migliorare!”.