Nato per nuotare: chi era Mattia Dall’Aglio

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Roma, 8 ago. (AdnKronos) – di Federica Mochi

L’acqua era il suo elemento, la sua dimensione. Più di una passione, un amore immenso, che lo aveva ripagato a suon di medaglie e successi, inanellati in una manciata d’anni a suon di stile libero e rana, i suoi cavalli di battaglia. Sembrava nato per nuotare, Mattia Dall’Aglio, il giovane azzurro 24enne tesserato per i Vigili del Fuoco di Modena M. Menegola, morto domenica mentre si stava allenando in una palestra di Modena. Una morte improvvisa, la sua, che lascia aperti molti interrogativi, in attesa che l’autopsia disposta dalla procura della città emiliana stabilisca con esattezza le cause del decesso.

Di strada ne ha percorsa parecchia, Mattia, nato a Montecchio il 14 gennaio 1993, ma residente a Reggio Emilia. Adolescente viene allenato da Luciano Landi e gareggia a livello agonistico, salendo sul podio diverse volte, prima di entrare nel corpo dei Vigili del Fuoco di Modena. In vasca i 100 stile libero e i 100 rana diventano le sue specialità.

Una bracciata dietro l’altra, avanti senza sosta, con l’acqua a dettare il ritmo della sua vita. Fino a quando, due anni fa raggiunge la vetta della sua carriera, indossando la maglia azzurra alle Universiadi di Gwangju 2015. La ciliegina sulla torta di un percorso con le nazionali giovanili, dove ottiene il quarto posto con la staffetta 4×100 stile libero e l’accesso alla semifinale nei 100 stile libero.

Mattia era un ragazzo come tanti, solo che a differenza dei suoi coetanei era nato con la stoffa del campione. Un atleta talentuoso, circondato dagli amici, sempre sorridente, amato e apprezzato. “Un angioletto biondo”, come lo ricorda ora una ragazza su Facebook, dove tra gli scatti in piscina e quelli con gli amici fanno capolino video e immagini dei campioni dell’Nba, un’altra delle sue passioni.

Immenso il cordoglio da parte del mondo del nuoto. “Impossibile non averti voluto bene, ti porterò sempre nel mio cuore” ha scritto su Twitter il campione azzurro Fabio Scozzoli, mentre il presidente della Fin, Paolo Barelli, a nome di tutta la federazione ha espresso “le più sentite condoglianze alla mamma Fabrizia, al papà Gianluca, ai familiari tutti e amici e a tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerlo”.