All’inizio dei miei studi universitari, presso la facoltà di economia e commercio dell’Università di Napoli, a novembre 1962, tra i docenti del primo anno, ebbi l’onore di seguire un economista, il professor Giuseppe Palomba , che si rivelò un intellettuale eclettico ed attento, capace di intrecciare diversi argomenti di fisica economica, entropia ed economia, valori morali e sociologia ecc., catturando la mia attenzione e suscitando il mio interesse. Dedicò il primo corso all’economia matematica, illustrando l’algoritmo ideato dall’americano George Dantzig nel 1947, consistente in un metodo di calcolo numerico atto a risolvere problemi di programmazione lineare, utilizzato con grande successo nella logistica internazionale del Piano E.R.P. Citato dalla rivista statunitense Computing in Science and Engineering come uno dei dieci migliori algoritmi del secolo, il prof. Palomba avviò questo primo contingente di studenti all’uso dell’algebra vettoriale e matriciale, che fece da pendant con il calcolo tensoriale di statistica, oggetto del corso “avanzato” tenuto dal prof. Vittorio Amato nella stessa facoltà di economia.
Nel 1963- 64 seguii il corso del secondo anno di economia politica, tenuto sempre del prof. Giuseppe Palomba, durante il quale egli affrontò argomenti di sociologia morale dello sviluppo economico, da lui discussi nel testo “Valori morali e sociologia del sottosviluppo” Napoli 1964. Gran parte degli aspetti e dei problemi affrontati durante il corso, cosi come nei seminari universitari tenuti in altre aree disciplinari presso la facoltà di Economia dell’ Università di Napoli, e nelle molteplici conferenze effettuate su richiesta di associazioni ed enti culturali territoriali, costruisce lo sfondo su cui si viene a collocare il Priore Don Milani di Barbiana, il cui impegno educativo rappresenta un termine di confronto intorno al quale si sviluppano alcune riflessioni dello stesso Palomba. Il Priore don Milani, era caratterizzato, secondo Papa Francesco, da “inquietudine. Un’inquietudine non frutto di ribellione ma di amore e di tenerezza per i suoi ragazzi, per i quali soffriva e combatteva intendendo donare loro la dignità che talvolta veniva negata. La sua era un’inquietudine spirituale alimentata dall’amore per Cristo, per il Vangelo, per la Chiesa, per la società e per la scuola che sognava sempre più come un ospedale da campo per soccorrere i feriti, recuperare gli emarginati e gli scartati”.
La visione di don Milani, magistralmente riassunta nelle parole di Papa Francesco, trova una semplificazione della sua complessità nella impostazione che il pacatissimo Palomba apporta alla problematicità del tema. A differenza di don Milani di Barbiana, Palomba vede realizzarsi la costruzione di una Società di uomini “uguali, liberi e perfetti” [cfr XXX – pagg. 350 – 356] attraverso la realizzazione di una vera e propria associazione tra politici, relativamente al governo della società, e professori, relativamente al funzionamento dei processi educativi, affiancando e solidarizzando di fatto con il metodo educativo del Priore nel rispetto e non in contestazione del suo ruolo di sacerdote
Ogni volta che affiora la questione della lingua, significa che si sta imponendo una serie di altri problemi: la formazione e l’ampliamento della classe dirigente e la necessità di stabilire rapporti più intimi e sicuri tra gruppi dirigenti e la classe popolare nazionale, cioè di riorganizzare l’egemonia. Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937)
Tre libri per conoscerlo meglio
1 – Michele Gesualdi, uno dei primi sei ragazzi di Barbiana, racconta don Lorenzo Milani dando voce alle testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente.
Michele Gesualdi
DON LORENZO MILANI – l’ESILIO DI BARBIANA con i contributi di Tomaso Montanari, Andrea Riccardi, don Luigi Ciotti – SAN PAOLO
2 – Leggere le lettere di don Milani è il miglio modo per conoscerlo e comprendere il suo impegno totalizzante per migliorare la Chiesa, la scuola, la società civile
A cura di Michele Gesualdi
DON LORENZO MILANI – LETTERE
con prefazione del cardinale Mattia Maria Zuppi
SAN PAOLO
3 – Mario Lando, che di don Lorenzo Milani fu amico, traccia un ritratto personale e inedito del priore di Barbiana attingendo ai suoi ricordi personali
Mario Lando
TUTTO AL SUO CONTO
Don Lorenzo Milani con Dio