Riproponiamo l’articolo di Ermanno Corsi apparso sul Roma di martedì 5 settembre 2023 all’interno della rubrica Spigolature
di Ermanno Corsi
Così l’impegno della premier Meloni ammirevole che, pur pressata da responsabilità internazionali, ha raccolto subito l’appello accorato di don Patriciello e cittadini esasperati per il miserrimo degrado in cui è precipitato il Comune a nord di Napoli. Basta zone franche: ”Il Governo sarà qui con cadenza regolare”, con ministri e sottosegretari. Ma nella quotidianità che si vive alle falde del Vesuvio, è fondamentale sentire la presenza attiva di tutte le istituzioni pubbliche, nessun livello escluso (Comuni di Caivano e Napoli, Città Metropolitana, Regione Campania). Se questo succedesse, commenta Bruno Vespa, ”varrebbe simbolicamente a dare prestigio all’intera legislatura”. Tutte le “Caivano meridionali” riacquisterebbero respiro, fiducia nella democrazia e nel proprio destino.
IN CAMPO LA CHIESA. Non è la prima volta che l’attenzione si concentra, con sgomento, su uno dei territori più malfamati per accumulo di reati, violenze, abusi, omicidi, traffici degradanti. Una terra di nessuno? No. E’ di chi voleva appropriarsene. Prima, a metterci le mani sopra, la camorra più spietata e sanguinaria. Anni fa don Maurizio Patriciello ne parlò direttamente all’allora presidente della Repubblica Napolitano. Sempre più impegnato nella rigenerazione della terra dei fuochi tra Caserta e Aversa, il parroco di origine operaia ha lanciato oggi il nuovo allarme alla premier questa volta colpendo nel segno. Chiesa e comunità religiosa non si fermano. Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha invitato Papa Francesco “a venire qui”. Servono consistenti aiuti finanziari, dice il Vescovo, ma soprattutto la rigenerazione delle coscienze, un’idea della cosa pubblica del tutto diversa da come finora si è vissuta. Grande il valore simbolico dell’ulivo piantato a Pascarola, frazione caivanese. ”I ragazzi della scuola lo aiuteranno a crescere”.
PARCO VERDE PIENO DI ORRORE. Oltre 10 video documentano lo straziante dolore. Due bambini, Antonio Giglio e Fortuna Loffredo, vennero “precipitati” da un balcone. Silenzio omertoso, radicamento della più feroce malavita. Ora lo stupro delle due cuginette da parte del branco di adolescenti figli a loro volta di boss che controllano le piazze di spaccio nei rioni popolari. Dopo il terremoto dell’80 si spesero 1500 miliardi di lire per fare di Caivano un simbolo di rinascita. E’ invece diventato il più grande super market europeo per la quantità di stupefacenti che circola. ”Qui la droga corre per le strade”, si dice con un senso quasi radicato di irrimediabile fatalità.
COMUNITA’ ALLO SBANDO. Negli ultimi 35 anni, la vita amministrativa di Caivano è fatta di instabili frazioni, un’alternanza insolita (predominio del voto di scambio) tra 12 sindaci e 9 commissari prefettizi. Commercio dei rifiuti, appalti dei servizi comunali, licenze per nuovi negozi e attività edilizia speculativa senza piani regolatori, hanno azzerato il senso dello Stato. Alla marcia contro la camorra e in difesa della sicurezza sociale (in un territorio di 27 chilometri quadrati e 38 mila abitanti), hanno partecipato non più di 200 persone. Molti hanno preferito guardare il corteo dietro ai vetri di finestre e balconi.
PIAGHE E RIMEDI. Confronto prevenzione-repressione. Il presidente della Regione è per la maniera forte (come chi chiede di inasprire le pene e abbassare il limite di impunibilità per i minori). ”Caivano è un inferno in terra”. De Luca invoca un anno di assedio militare” come quando si mandano reparti militari nei luoghi di guerra”. Per un anno “occorre togliere l’aria ai delinquenti che trafficano in droga”. Un anno, e dopo che succede? I Carabinieri: nel primo anno in trincea a Caivano, hanno arrestato 223 spacciatori. Sono stati puniti adeguatamente o in certi Tribunali vale ancora il perdonismo fine a se stesso? Polizia di Stato: nel famigerato Campo Verde sosta un camper contro la violenza di genere affermando che “questo non è amore”. Benemerito tentativo di rompere il muro di silenzio e isolamento omertoso.
IL DOPO MELONI. Si avvia rafforzando legalità e sicurezza, formazione per il lavoro, scuole e 20 nuovi docenti, blocco a evasione studio, Parco Verde bonificato e case ai legittimi assegnatari, impianti sociali con campo di calcio inagibile da 7 anni. Forse non sarà tutto, ma un bel segno di cambiamento sì.