Roma, 21 mar. (Adnkronos) – “Non ho percepito nessuna tangente, ma solo compensi per attività professionali. Curavo operazioni e transazioni che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione”. Così Camillo Mezzacapo ha risposto alle domande del gip secondo quanto riportato dal suo difensore Francesco Petrelli al termine dell’interrogatorio a Regina Coeli (). in un filone dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma.
Mezzacapo, ha spiegato il suo difensore, “ha risposto alle domande e ha chiarito ogni aspetto. Ha spiegato solo di aver svolto attività professionali che nulla avevano a che fare con l’attività politica di De Vito”. “Ha chiarito, inoltre, che la Mdl non è una società cassaforte e – ha detto l’avvocato – non è in alcun modo riconducibile a Marcello De Vito”. “Faremo ricorso al Riesame” ha fatto sapere il legale Petrelli.
L’EX ASSESSORE COLOMBAN – “Fino a che ci sarà un ginepraio di leggi e burocrazia che rende complicato qualsiasi appalto ci saranno imprese che per snellire questi processi burocratici interminabili cercheranno di corrompere i funzionari pubblici” ha detto all’Adnkronos Massimo Colomban, ex assessore alle Partecipate della Giunta Raggi, commentando la notizia dell’arresto di Marcello De Vito. “Adesso con la nuova legge ‘spazzacorrotti’ di cui orgogliosamente sono stato uno degli ispiratori iniziali, proprio quando ero arrivato in Comune, lo spazio per chi vuole operare non in trasparenza è molto più ridotto – ha aggiunto – Se qualcuno si rende colpevole di reati io sono totalmente dalla parte della giustizia e di chi farà, sempre di più, speriamo, lotta alla corruzione, che purtroppo è un vezzo in gran parte italiano”.