New York, il Gei (Gruppo Esponenti Italiani) premia il grande giornalista Usa Roger Cohen

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Roger Cohen, il famoso giornalista del New York Times, è stato premiato martedì 5 febbraio a New York con il “Gei Friendship Award” nel corso di una colazione data in suo onore dal Gei – Gruppo Esponenti Italiani (www.geinewyork.com/roger-cohen).
Al termine della affollatissima colazione, il presidente del Gei, Lucio Caputo ha presentato l’illustre ospite a pubblico e, fra gli applausi degli ospiti, gli ha consegnato, a nome del Gruppo Esponenti Italiani, il prestigioso premio in riconoscimento dei suoi eccezionali meriti.

Nato a Londra, Cohen, ora cittadino Usa, ha ricevuto un M.A. in storia e in francese dalla Oxford University nel 1977. Personalità di grande livello internazionale Roger Cohen, che parla correntemente inglese, francese, italiano, spagnolo, portoghese e tedesco, è stato inoltre docente di giornalismo alla Princeton University.

Cohen è entrato nel Times nel 1990. In precedenza è stato corrispondente estero per più di un decennio diventando poi Foreign Editor l’11 settembre del 2011, anno in cui il New York Times ha vinto sette premi Pulitzer per la copertura editoriale data nelle ore drammatiche dell’11 settembre e nei giorni seguenti.

Cohen era stato inoltre corrispondente estero per The Wall Street Journal e per la Reuters dal Medio Oriente, dal Sud America e dall’Europa.; e dal 1977 al 1979 aveva lavorato come giornalista freelance con base a Parigi.

Cohen è autore di quattro libri: “Soldiers and Slaves – American POWs Trapped by the Nazis’ Final Gamble” – “Hearts Grown Brutal, Sagas of Sarajevo – An account of the wars of Yugoslavia’s destruction” – (In the Eye of the Storm – A biography of General Norman Schwarzkopf) – “His family memoir, The Girl From Human Street: A Jewish Family Odyssey”

Ha ricevuto inoltre moltissimi premi, incluso il Peter Weitz Prize dal German Marshall Fund for dispatches from Europe; una citazione dell’Overseas Press Club per una serie di articoli sull’immigrazione e l’ Arthur F. Burns Prize per i suoi articoli sulle relazioni tedesco-americane. Ha anche ricevuto una Overseas Press Club Citations per la sua eccellente copertura di vari eventi di carattere mondiale e il Lifetime Achievement Award dal New Century Foundation’s International Media Council di Londra e la SOPA Excellence in Opinion Writing Award per i reportage su “Australia’s Offshore Cruelty,” e per “Myanmar is not a Simple Morality Tale.”
“Cohen, che ha avuta una incredibile carriera lavorando in vari paesi, è tuttora – ha ricordato Caputo, – come Opinion Editor Columnist del New York Times – una potente e rispettata voce sulla scena americana ed internazionale e siamo pertanto tutti molto curiosi di ascoltare i suoi commenti sulla attuale situazione americana ed internazionale”.

Da parte sua, Roger Cohen, dopo aver ringraziato il presidente Caputo ed il Gei per il prestigioso premio assegnatogli, ha illustrato i mutamenti che si stanno verificando in vaste aree del mondo e le tendenze in atto di radicalizzazione della scena politica con una accentuazione del populismo. Cohen ha sottolineato anche la crescente popolarità di leader che antepongono la loro popolarità e la loro affermazione agli interessi dei loro paesi ed al generale benessere dei cittadini dei loro paesi. In particolare ha tracciato un quadro della confusa situazione americana, a poche ore dal discorso sullo Stato dell’Unione non mancando di fare alcune battute ironiche su alcuni aspetti della attuale situazione americana e sul fatto che la libera stampa, che costituisce uno dei pilastri della democrazia sia spesso definita come uno dei nemici del popolo. Altro motivo di preoccupazione il deteriorarsi dei rapporti con i tradizionali paesi amici degli Usa e le critiche posizioni prese nei confronti della Nato e della Union europea. In questo contesto anche l’Italia, paese cheCohen ama profondamente e dove ha passato vari anni, presenta delle criticità come dimostra, ad esempio, la duplice e contraddittoria posizione presa da importanti componenti del governo sulla critica situazione venezuelana.
Alla colazione, tenutasi nell’Atrium Room del noto Ristorante Il Gattopardo di Manhattan, hanno partecipato noti esponenti del mondo imprenditoriale e rappresentanti dei media. Fra questi: l’Ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentate Permanente Italiano presso le Nazioni Unite, il Console Generale, Ministro Francesco Genuardi, il Presidente della Foreign Policy Association, Noel Lateef, il Commissioner del New York City Fire Department, Daniel Nigro, il Group Senior Vice President dell’ENI, Enzo Viscusi, e poi ancora: Maxwell Anderson (Souls Grown Deep Foundation), Luca Balestra e Francesco Salvatori (Unicredito), Annie Borello Fiorilla di Santa Croce (Studio Fox Horan & Camerini), Marzia Bortolin (Enit), Giuseppe Brusa (GC Consultants), John Calvelli (Wildlife Conservation Society), Paola Ceccarelli, Joseph Cozza (Marriott International), Alberto Cribiore (Citibank), Valter D’Angeli (ENI), Cecilia De Angelis e Olivia Ribbe (Marriott), Angela Della Costanza Turner, John Di Lorenzo (Citibank), Conrad Foa (Foa & Son Corporation), Kimberly Fry (AC Hotels), Gianluca Galletto (Partnership for New York City), Gail Garramone (Boys’ & Girls’ Towns of Italy), Warren Hoge (International Peace Institute), Georgette Malone (ENI), Augusto Marchini, Alberto Milani (Italian American Chamber of Commerce), Luciano Moresco e Dorothea Vis (Luciano Moresco Co.), Hon. Eugene Nardelli (Studio Boies, Schiller & Flexner), Sonia Peratoner (GEI), Sebastian Rasp (Citibank), Diego Rodinò di Miglione (Cushman & Wakefield), Carlo e Margaret Romairone (M L & Associates), Sheldon Satlin (Studio Funaro & Co.), Laura Savini (CPTV National), Giovanni Spinelli (Studio Pavia & Harcourt), Peter Tichansky (BCIU), Eugene Usherenko (Citibank). Inoltre la Deputy Consul General Silvia Limoncini e le vice consoleChiara Saulle e Irene Asquini, Fra i giornalisti: Letizia Airos Soria (i-Italy Network, ), Alessandra Baldini (Onu Italia), Gina Di Meo (Ansa), Francesca Leoni (Rai Radio 1), Mario Calvo Platero (New York Times International) e Arturo Zampaglione (La Repubblica).