Nicola Acunzo, ‘progetto contro fenomeno chiusura teatri’

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Roma, 26 mar. (Labitalia) – “Provenendo dal mondo dello spettacolo e assistendo da anni alla chiusura di tanti teatri, anche storici, che vengono destinati alle più disparate attività commerciali, ho sentito il dovere di intervenire, proponendo un progetto in grado di contribuire ad arginare il grave fenomeno”. Così il deputato Nicola Acunzo, componente della commissione Cultura della Camera, domani mercoledì 27 marzo illustrerà la risoluzione da lui presentata, che promuove una collaborazione tra il ministero della Difesa e il ministero dei Beni Culturali. Acunzo, infatti, propone l’apertura anche alla società civile di alcune sale polifunzionali appartenenti all’Amministrazione della Difesa.

“Vi sono molte strutture dello Stato – spiega – utilizzate solo per fini istituzionali e comunque riservate ad un numero esiguo di persone. Abbiamo centinaia di sale polifunzionali di cui circa 60 potremmo ottimizzare per farle diventare veri e propri teatri, contrastando così il numero sempre crescente di strutture che per diversi motivi si ritrovano a chiudere i battenti”.

“In queste nuove sale – suggerisce – con la messa a disposizione per fini artistici, le compagnie possono effettuare sia gli allestimenti (le cosiddette prove), nonché ricevere una adeguata assistenza logistica, per attori e tecnici, riducendone così le ingenti spese. A questo va aggiunta la grossa opportunità di una ricca circuitazione delle compagnie primarie nazionali e anche compagnie emergenti. Il costo del biglietto andrebbe così ad essere calmierato, con conseguente aumento degli spettatori, che avrebbero l’opportunità di accedere a spettacoli dai quali, specie per i ceti meno abbienti, erano quasi del tutto esclusi”.

“Il progetto – chiarisce – può intervenire strutturalmente sulla crisi del teatro, senza però interferire con quelli in attività, anzi creando nuovi spettatori ed amanti del teatro. L’intento è dare il via ad un progetto pilota, destinando per il momento solo 5 sale, alla funzione di veri e propri teatri, consentendo la programmazione di una vera completa stagione teatrale”.

“L’utilizzo di strutture pubbliche – assicura – avrà un effetto calmiere sui costi delle compagnie, con una ricaduta benefica sul biglietto soprattutto per i giovani quasi del tutto assenti dalle sale degli ultimi decenni”.

“In questo modo – sottolinea Nicola Acunzo – avremo la possibilità di promuovere anche i nuovi autori, e dare una mano alle giovani compagnie, che potranno essere valorizzate in una circuitazione nazionale, rinvigorendo così l’offerta di contenuti autorali di cui la nostra drammaturgia ha assoluta necessità”.