Nikkei in rally, crollano Shanghai e Shenzhen

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Il Ftse Mib segna -0,32%, il Ftse Italia All-Share -0,26%, il Ftse Italia Mid Cap -0,17%, il Ftse Italia Star -0,06%. Mercati azionari europei incerti in avvio: DAX +0,1%, CAC 40 -0,2%, FTSE 100 -0,1%, IBEX 35 -0,1%. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -0,14%, Nasdaq Composite a -0,50%, Dow Jones Industrial a -0,08%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,2 per cento circa. Buon progresso a Tokyo con il Nikkei 225 a +1,91%. Decisamente deboli invece le borse cinesi, soprattutto Shanghai con l’indice CSI 300 che termina a -2,92%, mentre Hong Kong è rimasta chiusa per festività. Euro poco mosso contro dollaro. EUR/USD oscilla in area 1,1370. Mercati obbligazionari europei in leggero rialzo in avvio: il rendimento del BTP decennale scende di 2 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,66%, quello del Bund è stabile allo 0,63%. Lo spread è quindi in calo di 2 bp a 103.

Borse asiatiche

Dopo una seduta in segno meno per Wall Street (moderate comunque le perdite con il Nasdaq, peggiore dei tre indici Usa, che ha chiuso martedì in flessione dello 0,50%), l’Asia è ancora contrastata. Se per Tokyo si può parlare di vero e proprio rally, a perdere i colpi sono invece i listini cinesi. I riflettori, una volta tanto, sono puntati sull’Europa e sulle decisioni che prenderà giovedì la Bce, mentre qualche segnale positivo è arrivato dai dati macroeconomici Usa, anche se sul fronte industriale il consensus di Thomson Reuters prevede un calo medio del 4% negli utili e del 3,8% nei ricavi in questa tornata di trimestrali per le aziende che compongono l’S&P 500. Il dollaro Usa è in leggera frenata, mentre i corsi del petrolio, dopo il recupero segnato martedì, tornano a calare. A Tokyo, il Nikkei 225 chiude con un balzo dell’1,91% nonostante dati relativi alla bilancia commerciale non certo esaltanti. In settembre, infatti, le esportazioni sono aumentate di appena lo 0,6% contro il 3,1% d’incremento registrato in agosto e il 3,6% del consensus. Dal punto di vista geografico l’export verso l’Asia è calato dello 0,9% su base annuale sul declino del 3,6% registrato nei confronti della sola Cina. In progresso invece del 10,4 e del 5,1% rispettivamente le esportazioni verso Usa ed Europa. Le importazioni sono calate significativamente dell’11,1% contro il 3,1% di declino segnato in agosto ma leggermente meglio rispetto alla flessione del 12,0% attesa dagli economisti. In settembre la bilancia commerciale è rimasta in deficit per il sesto mese consecutivo dopo il primo surplus dal giugno 2012 a 229,3 miliardi di yen registrato in marzo. Lo scorso mese il deficit è stato pari a 114,5 miliardi di yen contro il consensus per un surplus di 87,0 miliardi e in declino dell’88,1% rispetto ai 569,4 miliardi di agosto (268,4 miliardi in luglio). In Cina, invece, è vero e proprio tracollo, con perdite tra il 3 e il 4% per Shanghai Composite, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite (quest’ultimo a un paio d’ore dalla chiusura degli scambi ha sfiorato un declino del 5%). Mentre la Borsa di Hong Kong rimane chiusa per la celebrazione del Chung Yeung Day, il Kospi guadagna lo 0,18% a Seoul. Da segnalare il rally di Posco, che sfiora un guadagno del 6% nonostante il colosso siderurgico sudcoreano abbia dichiarato di attendersi il primo rosso d’esercizio della sua storia a 300 miliardi di won (230 milioni di euro). Performance legata alle perdite trimestrali più elevate registrate nei tre mesi allo scorso 30 settembre. Posco ha chiuso il terzo trimestre con un rosso di 534 miliardi di won (420 milioni di euro) contro utili per 237 miliardi (180 milioni di euro) del pari periodo dell’anno scorso e a fronte dei 156 miliardi (120 milioni di euro) del consensus di Bloomberg. A spingere i corsi è stato l’annuncio di Posco dell’avvio di un programma di pagamento di dividendi trimestrali, una novità per i colossi industriali della Corea del Sud.

Borsa Usa

A New York i principali indici ieri hanno chiuso la seduta in leggero calo. Il Dow Jones ha perso lo 0,08%, l’S&P 500 lo 0,14%. Più ampia la flessione per il Nasdaq Composite (-0,5%) zavorrato dal settore biotech. A tenere banco sono ancora i risultati societari mentre i dati sul settore immobiliare pubblicati in giornata hanno dato indicazioni contrastanti. I nuovi cantieri residenziali sono cresciuti nel mese di settembre passando da 1132 mila unità a 1206 mila unità. Il dato è superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore pari a 1140 mila unità. Diminuiscono invece le Licenze edilizie scese a 1103 mila unità da 1170 mila unità (consensus 1164 mila unità). Sul fronte societario IBM -5,72%. Il colosso informatico ha annunciato i risultati del terzo trimestre segnati dal declino superiore alle attese dei ricavi, scesi nei tre mesi del 14% a 19,28 miliardi di dollari, contro i 19,62 miliardi del consensus di Thomson Reuters. Si tratta del quattordicesimo trimestre consecutivo di calo dei ricavi. SanDisk +4,43%. Secondo Bloomberg, il produttore di schede di memoria sarebbe in trattativa avanzata per essere acquisito da Western Digital. Yum! Brands +1,88%. Il gruppo che controlla le catene di fast-food Pizza Hut, Taco Bell e Kfc ha annunciato lo spin-off delle attività in Cina. Harley-Davidson -13,93%. Il produttore di motociclette ha annunciato i risultati del terzo trimestre. L’utile è calato a 140,3 milioni di dollari (0,69 dollari per azione) da 150,1 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,78 dollari. Crescono invece a sorpresa i ricavi a 1,32 miliardi da 1,30 miliardi (consensus 1,22 miliardi) mentre le vendite sono diminuite a 72.178 unità da 73.217 unità. La società ha abbassato le stime sulle vendite per l’esercizio in corso a 265.000-270.000 unità da 276.000-281.000 unità della precedente guidance. United Technologies +3,94%. Il gruppo industriale ha chiuso il terzo trimestre con un utile per azione adjusted di 1,67 dollari contro gli 1,55 dollari indicati dal consensus ed ha annunciato un programma di acquisto di azioni proprie da 12 miliardi di dollari.

Europa

Le principali Borse europee dopo un avvio positivo hanno azzerato i guadagni e ora sono sotto la parità. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,15% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Tra i singoli titoli Credit Suisse -3%. La seconda banca svizzera ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese e un a aumento di capitale da 6,05 miliardi di franchi. Pearson -8%. Il leader mondiale nel campo dell’istruzione e della formazione ha tagliato le stime di utile per azione adjusted 2015 a 0,70-0,75 pence da 0,75-0,80 pence della precedente guidance. Sky +1%. L’operatore pay tv ha chiuso il primo trimestre con un utile operativo in crescita del 10% a 375 milioni di sterline. Il dato è superiore alle attese (consensus 366 milioni). Syngenta +4%. Il Ceo del gruppo svizzero dell’agrochimica, Mike Mack, ha annunciato le dimissioni. Mack aveva rinunciato al takeover da 45 miliardi di dollari da parte del colosso Usa Monsanto. ABB +2%. L’utile del produttore di infrastrutture per le reti elettriche nel terzo trimestre è calato meno del previsto a 577 milioni di dollari (-21% su base annua) contro i 554 milioni indicati dal consensus. ARM Holdings +7%. Il fornitore di chip per Apple ha pubblicato una trimestrale in crescita. L’utile è aumentato a 85,9 milioni di sterline da 64,8 milioni dello stesso periodo di un anno prima mentre i ricavi sono cresciuti a 243,1 milioni da 195,5 milioni.

Italia

Giornata negativa, ieri, per tutti i mercati europei e Milano non fa eccezione. Piazza Affari ha chiuso negativa, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,67% a 22.270 punti e l’All Share -0,60%. Più che altro si è trattato di prese di beneficio dopo i recenti rialzi. Ma la prudenza si deve anche all’attesa delle mosse della Bce di Mario Draghi. Fra i titoli del credito scendono Banco Popolare (-2,67%), Bper (-2,19%), Bpm (-1,49%) e Monte Paschi (-2,57%). Invece chiude in vistosa controtendenza Unicredit (+2,75%) sulle ipotesi di cessione di alcune attività da parte di Bank Austria. Nel comparto industriale Fiat Chrysler accusa un -2,07%, con la controllante Exor -2,06%. Debole Finmeccanica (-1,43%), Fincantieri perde addirittura il 7,10%. Ancora giù con il petrolio Saipem (-2,10%) e Tenaris (-2,83%). Nell’energia Saras cede il 12,21% dopo il collocamento di una quota del 9% detenuta da Rosneft. Perde terreno Telecom (-2,79%). Nel lusso scendono tutti : Ferragamo (-3,36%), Tod’s (-2,62%), Safilo (-2,56%), Luxottica (-3,60%).


I dati macro attesi oggi

Mercoledì 21 ottobre 2015

01:50 GIA Bilancia commerciale set;

06:30 GIA Indice composito industria ago;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.