Non ci sono più candidati

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Finiremo col rimpiangere Alemanno e Marino, addirittura Rutelli. Chi era costui? È più facile ricordarsi di Carneade. Tutti i partiti presentano personaggi che non piacciono neppure a chi li propone né, meno ancora, a chi dovrebbe votarli. Poveri romani, destinati prima o poi a Marchini, dal cui pericolo erano riusciti a scansarsi già da un paio di elezioni. Questa volta non ce la faranno. La progressione è negativa. Forse tocca a lui. La sinistra dem cerca di bucare la scialuppa di salvataggio su cui hanno avuto la fortuna di salire durante il loro naufragio. Quanto ci vorrà per affondarla? Cofferati, allievo di Bertinotti, cerca il candidato che tagli la strada a quello della sinistra vincente. Essendogli arriso il successo in Liguria, cerca di replicare a Milano e Roma. Non sarà facile. Ma lui ce la mette tutta. C’è chi riesuma dagli archivi giudiziari imputati eccellenti, che piacciono a massaggiatrici e costruttori, ma non a chi è veramente di destra. Il Web è lecitamente ignorante, quindi abilitato a designare candidati. Ovviamente non sa chi era Previti, né le condanne subìte e neppure l’espulsione dal Senato. Ma, guarda caso, scelgono una sua allieva. Sembra una gag. Invece, è la rappresentazione della pura realtà in un’Italia da quinta elementare. Anzi, da quarta.

Non tutta l’ignoranza riesce col buco
Si credono furbi – e forse lo sono, Casaleggio e Grillo – ma non sanno fare politica. Gli era andata bene con Bersani, che era un ingenuo come loro. Dovevano tenerlo da conto, anziché dileggiarlo. L’hanno mandato stoltamente in pensione e sono arrivati quelli più scaltri, che sanno trasformare le sconfitte in trionfi. Volevano tendere la stessa trappola anche a questi. Ma gli è finita male. Si illudevano che funzionasse continuamente. Come i bambini che, giocando a mosca cieca, si nascondono sempre nello stesso posto e credono di non essere scoperti. Anche i gregari sono sprovveduti. Ma ai capi vanno bene così, ignoranti e ubbidienti. È vero che aspettavamo un ricambio generazionale, ma serve anche formazione e competenza, un minimo di cultura. La brutta figura della Cirinnà i gay l’hanno già dimenticata. Mentre ricorderanno fino alla vecchiaia che l’agognata legge è stata boicottata dal M5S. Si sono alienati le simpatie di una vasta fascia di elettori dai quali non prenderanno mai più un voto. Hanno perso soprattutto l’occasione di scompaginare la formazione di governo. La politica sembra facile. Ma non è roba da ragazzi né da neofiti. Non basta accusare gli altri di incompetenza o disonestà. Per fortuna, c’è una scuola fondata recentemente dal PD. Ci si iscrivano, in incognito.

Matrimonio all’europea
Forse non è il caso di insistere perché l’Inghilterra rimanga in Europa, né disperarsi se dovesse lasciarci. In realtà, non sono mai stati europei. Come il sindaco di Londra ricorda ogni giorno a Camerun. Non hanno neppure accettato l’euro. Quindi, hanno interessi anche finanziariamente diversi. Siamo noi, stolti, a volerli, credendoli utili. È già tanto difficile che durino i matrimoni d’amore. Figuriamoci quelli che cominciano con tanti problemi. Lasciamogli credere di essere americani. Sono recenti le scuse di Blair per avere seguito Bush nella dissennata aggressione all’Iraq. Se dovessero ritirarsi, purtroppo non si porteranno dietro tutti i danni che ci hanno procurato. Le società si creano con chi ha gli stessi interessi. Eppure, qualcuno talvolta imbroglia. Magari, anziché proteggere l’euro, privilegia la sterlina o il dollaro. Per paura che preferissero la Russia, che non è più l’URSS comunista, abbiamo imbarcato paesi che non danno alcun contributo e sfruttano solo i vantaggi. Finché non avremo capito che bisogna avere un progetto naturale comune, non saremo una federazione, ma un’accozzaglia di scrocconi che litigano per un tozzo di pane che non c’è nemmeno più.

La giustizia è nella coscienza di ognuno
Anche se continua a morire altra povera gente per il disastro ambientale provocato dalle aziende Eternit per l’uso dell’amianto, secondo la Cassazione, il reato cade ugualmente in prescrizione. Il giudizio decorre dalla prima vittima, non da quelle ancora in corso. Così, dopo una condanna di secondo grado a 18 anni di reclusione della corte d’appello di Torino, la pena viene annullata definitivamente. Si contano finora, per difetto, 322 decessi. E non è finita qui. Chissà quanti altri. Si apre inutilmente un nuovo processo che finirà in una bolla di sapone come il precedente. E pensare che l’università di Yale aveva conferito a Stephan Schmidheiny la laurea «ad honorem», proprio riconoscendogli meriti personali nell’impegno profuso per salvaguardare l’ambiente. Nonostante il patrimonio dell’industriale svizzero ammonti a tre miliardi di dollari e la sua fedina penale risulti tuttora pulita, l’ateneo americano, riconosciuto il proprio errore, gli ha ritirato il titolo accademico. La cultura non prevede prescrizione.

Ha vinto di nuovo il razzismo
Per scimmiottare gli eterosessuali dissoluti e depravati, vi fate classificare contro natura. Invece di essere orgogliosi della vostra sessualità, avete consentito, a chi non ne è degno, di giudicarvi. Non è mendicando diritti a chi vi disprezza che otterrete considerazione e rispetto. Vi hanno persino negato la fedeltà, che, invece, potrebbe distinguervi dalla lascivia dei costumi di una società corrotta che vi ha emarginato. Valeva la pena ingaggiare questa battaglia per essere definiti ammalati? Non è la conquista di prerogative e di cerimonie ormai fallimentari che ci aspettavamo da voi. Ma una lotta – non certo combattuta in parlamento – contro gli stereotipi, i pregiudizi, l’ipocrisia e il falso moralismo. Con voi hanno perso un po’ di dignità anche coloro che sono ancora considerati diversi, perché in minoranza. Che v’importa la qualifica di genitore o quella di coniuge? Godete dell’amore e dell’ammirazione dei vostri figli e dei partner che nessuna legge può togliervi. Oggi vi hanno concesso un diritto materiale, ma negato quello di amarvi. Hanno vinto i puritani, ancora alla guida di una società che non vi merita, sempre più involuta perché non prevale la tolleranza né l’amore. Avete permesso ai mediocri di esultare per una sconfitta della democrazia e della libertà.

Le mie riflessioni sono al di sopra delle ideologie e dei partiti. Se ti piacciono, divulgale, trasmettendole ai tuoi amici. Se, invece, non ti interessano o addirittura ti disturbano, non avere l’imbarazzo di farmelo sapere francamente con una email di risposta.

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o la borsa o la vita