Nord Est “patria” dei modelli positivi di assistenza infermieristica

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ROMA (ITALPRESS) – Il Nord Est è la “patria” dei modelli positivi di assistenza infermieristica sul territorio e le sue Regioni sono tutte tra quelle benchmark, cioè con i modelli più efficienti ed efficaci di assistenza. In Friuli – dati 2019 dell’Azienda Bassa Friulana, ora Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, dove l’infermiere di comunità è attivo dal 2000 – si hanno risultati ormai ventennali dell’intervento dell’infermiere di comunità (-18% codici bianchi in ospedale, + 3% di over 65 assistiti a domicilio con un Piano assistenziale individualizzato e una presa in carico integrata degli over 75 maggiore di circa il 5%, -12 per mille del tasso di ospedalizzazione, rendendo il dato dell’azienda tra i più bassi d’Italia e, quindi, con meno ricoveri impropri). Un vero successo.
In Veneto c’è il maggior numero di Ospedali di comunità (che sono a gestione infermieristica) del resto d’Italia (sono già attivi il 73% dei posti letto previsti in queste strutture), per rendere l’assistenza più vicina ai cittadini ed evitare un uso inappropriato delle strutture ospedaliere dedicate ai casi più gravi di acuzie.
In Emilia-Romagna si ha il maggior numero di Case della salute attualmente attive rispetto a tutte le altre Regioni (ce ne sono il 56% di quelle previste dal PNRR contro Regioni che non ne hanno nessuna) e gli infermieri sono spesso ai vertici dei distretti sanitari (attualmente sono in quattro con la quinta promossa a un livello superiore: responsabile del Servizio Assistenza Territoriale. Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare), con la disponibilità quindi non solo di professionisti, ma anche di strutture ad hoc, vere alternative al pronto soccorso e all’ospedale per l’assistenza sul territorio.
In Trentino-Alto Adige un faro speciale è sugli aspetti sociali dell’assistenza, da quella che favorisce il benessere psicosociale a domicilio a chi ha problemi di salute mentale all’uso della telemedicina a supporto degli infermieri di famiglia e comunità per il monitoraggio e l’assistenza continua delle principali cronicità.
Per approfondire queste tematiche, la terza tappa del Congresso FNOPI toccherà venerdì 9 e sabato 10 luglio Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige dove i rappresentanti del Comitato centrale della Federazione premieranno 14 progetti-iniziative assolutamente innovativi per l’assistenza sul territorio e di prossimità che finora hanno dato e stanno dando frutti inaspettati e positivi per l’assistenza e il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini.
Coinvolte le massime autorità sanitarie regionali e delle province autonome: (per l’Emilia-Romagna l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini; per il Veneto, previsto un messaggio del Governatore Luca Zaia; per il Friuli-Venezia Giulia, l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, per Trento l’assessore alla Salute della Provincia Autonoma, Stefania Segnana e per Bolzano l’assessore alla Salute della Provincia Autonoma, Andreas Widmann).
A Udine, poi, previsto un incontro istituzionale tra la presidente nazionale della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, alla presenza del Coordinamento regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.
Cosa fa e cosa può fare l’infermiere sul territorio
Molti gli esempi, anche premiati, nel Nord Est.
In Emilia Romagna l’Azienda USL di Piacenza ha proposto una ricerca-intervento sugli anziani, over 74, non conosciuti dai servizi socio-sanitari e residenti nelle montagne piacentine, per conoscere e rispondere concretamente ai loro bisogni socio-sanitari.
Dal 2018 è attivo un progetto di Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC) nel territorio di Castelnovo Monti, nelle aree lontane dai principali centri di offerta di servizi essenziali ma con disponibilità elevata d’importanti risorse ambientali e culturali. Un’azione denominata “la montagna del latte” con un intervento sulle aree: sanità, mobilità, agro-alimentare, turismo sostenibile e istruzione.
La Piazzetta dei Colori è un progetto sperimentale dell’Azienda Usl di Bologna e del Comune in collaborazione con il Quartiere San Donato San Vitale, dedicato a una comunità di circa mille persone, per migliorare la rete di relazioni sociali e contrastare il peggioramento delle condizioni di salute per la diminuzione del potere di acquisto delle famiglie e della difficoltà a orientarsi nella rete dei servizi sociosanitari.
L’Azienda Usl di Bologna ha poi messo in atto un modello centrato sulla presa in carico dei pazienti con patologia cronica con ambulatori infermieristici territoriali per la presa in carico di pazienti cronici all’interno delle Case della salute o Poliambulatori, per individuare/accettare i pazienti a rischio o già con patologia per evitare complicanze e una rapida evoluzione della malattia operando in sinergia con il medico di famiglia, gli specialisti e gli altri attori.
La Casa della Salute e del Nucleo Cure Primarie di Forlimpopoli e Bertinoro è un modello assistenziale-organizzativo che raccoglie tutta l’assistenza al paziente cronico, le cure primarie e la medicina territoriale. Sono stati attivati due ambulatori. Il primo è dedicato alla patologia cronica e si occupa della presa in carico e gestione condivisa con il medico di medicina generale del paziente con patologia cronica; il secondo è dedicato all’osservazione e alla terapia.
In Friuli-Venezia Giulia, a Udine è stato avviato il progetto “ProCare – Hospitals and faculties together for prosperous and scientific based healthcare” finanziato dalla Comunità Europea dal programma ERASMUS, per potenziare la ricerca infermieristica migliorando sia la capacità di ricerca che la cooperazione fra università e ospedali e offrire cure infermieristiche a pazienti e famiglie coerenti alle migliori evidenze disponibili, migliorando gli esiti sui pazienti.
Il servizio pubblico di Trieste offre poi una serie di strumenti, a garanzia della qualità dell’assistenza erogata, in mano alla figura del coordinatore infermieristico distrettuale dedicato alle residenze che ha il ruolo di facilitatore di percorsi, e di supervisore/ auditor delle strutture convenzionate. Accanto a lui c’è l’infermiere care manager distrettuale, dedicato alle residenze non convenzionate che attua anche una serie di interventi organizzativi a supporto dello staff della residenza, per il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza.
Il progetto “Infermiere di Comunità” di Palmanova consiste in un servizio di assistenza infermieristica decentrato in ogni comunità, (uno o più comuni con 2.500-3.000 abitanti). Si tratta di un infermiere dedicato e l’attivazione di un ambulatorio infermieristico. L’infermiere di comunità interagisce con tutte le risorse presenti nella comunità: volontariato, associazioni varie, parrocchie, vicinato, famiglie disponibili a dare aiuto ai concittadini che si trovano in una situazione di fragilità per malattia e contribuisce a costruire la rete di welfare di comunità.
Nella tappa di Udine previste anche due menzioni speciali per l’attività del Centro Regionale Trapianti e l’Infermeria di Corpo del 2° Stormo di Rivolto della Pattuglia Acrobatica Nazionale (Frecce Tricolori).
A Bolzano è attivo il Centro Salute Mentale per l’abitare supportato, che offre una ‘vicinanzà professionale nella loro casa e nel quotidiano, per favorire un benessere psico-sociale.
A Trento è operativa la gestione multidisciplinare del paziente con scompenso cardiaco, un modello che integra l’approccio multidisciplinare, basato sull’introduzione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità e su una forte integrazione ospedale-territorio (MMG e Cardiologi ospedalieri) avvalendosi anche di uno strumento di telemedicina, l’APP TreC Cardiologia per gestire il paziente.
In Veneto il progetto “Change management” di Treviso ha l’obiettivo di fornire strumenti operativi e strategie laterali ai professionisti sanitari e sociali dell’area comparto per gestire con consapevolezza ed intenzionalità la transizione e l’innovazione gestionale ed organizzativa.
A Padova è stata realizzata la Mappa per le demenze: un sito regionale per orientare i pazienti, i familiari, i professionisti sanitari e sociosanitari nei percorsi più appropriati.
A Verona tra i compiti degli infermieri delle cure domiciliari, riveste una fondamentale importanza l’educazione terapeutica per aiutare le famiglie e i caregiver a collaborare attivamente alla realizzazione del percorso terapeutico della persona della quale si prende cura.
Nel comune di Castelnovo Bariano (Rovigo) un ambulatorio infermieristico gratuito è un presidio fondamentale per i circa 2.300 abitanti, aperto dal lunedì al venerdì. La particolarità dell’Ambulatorio è anche aver risposto alle esigenze dell’Ente locale di effettuare l’affido del servizio tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).
(ITALPRESS).