Nuovo procuratore di Napoli, testa a testa Melillo-Cafiero De Raho

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Si chiede ad entrambi, dalle opposte “fazioni”, un passo indietro paventando future nomine, ma Federico Cafiero de Raho e Giovanni Melillo, sono due uomini vecchio stampo, magistrati che non amano i compromessi e dunque nessuno ha intenzione di mollare: e’ cosi’ che la corsa per la guida della Procura di Napoli diventa l’ennesimo rebus per il Consiglio Superiore della Magistratura. Due alti profili istituzionali, profondi conoscitori del territorio, per anni in servizio a Napoli prima da sostituti poi da aggiunti: entrambi coordinatori della Direzione distrettuale antimafia quando l’alloca capo dei pm Giovandomenico Lepore aveva deciso di distribuire le deleghe della malavita organizzata a seconda del territorio dove insistevano gli affari illeciti. Percorsi professionali comuni e indiscutibili che hanno preso strade diverse quando Federico Cafiero de Raho e’ stato nominato Procuratore Capo a Reggio Calabria e Giovanni Melillo e’ diventato invece capo gabinetto del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, incarico poi lasciato per diventare sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma. I due magistrati che ora vorrebbero guidare la Procura dove hanno trascorso anni e conseguito importantissimi risultati investigativi, sono testa a testa nel confronto che dovra’ portare alla nomina. Nella quinta commissione del Csm, competente per l’assegnazione degl’incarichi direttivi, Cafiero De Raho ha ricevuto tre voti (Cananzi, Forciniti e Forteleoni) cosi’ come Melillo (Fracassi, Zanettin e Balducci). Per risolvere lo stallo, a entrambi i candidati, in cambio di un passo indietro dell’uno o dell’altro, sarebbe stata assicurata la nomina a Procuratore Nazionale Antimafia, poiche’ ad ottobre Franco Roberti lascera’ per raggiunti limiti d’eta’. Nulla da fare, ne Melillo ne Cafiero intendono cedere su Napoli o stringere patti per il futuro, che tra l’altro potrebbero non essere rispettati per una serie di variabili e di altre candidature che pure arriveranno per la Dna. Come si risolve lo stallo? La ricerca dell’unanimita’, utile a dare pieni poteri a un nuovo Procuratore, sara’ di difficile attuazione, dunque le diplomazie sono a lavoro e a giorni e’ atteso il verdetto finale che spettera’ al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura.