Obama azzoppato, ai Repubblicani il Congresso

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A cura di Antonio Arricale Crollo dei democratici di Obama, vittoria netta dei Repubblicani: le elezioni di Midterm negli Stati Uniti danno uno scossone alla politica americana. A cura di Antonio Arricale Crollo dei democratici di Obama, vittoria netta dei Repubblicani: le elezioni di Midterm negli Stati Uniti danno uno scossone alla politica americana. Infatti i Repubblicani, strappando sette seggi del Senato agli avversari, ora controllano entrambe le camere del Congresso. Che cosa vuol dire, questo? Che i Repubblicani potranno bloccare tutte le nuove leggi e anche le nomine del presidente. La vittoria ufficiale della destra è stata sancita dalla conquista del North Carolina con la vittoria di Thom Tillis. In precedenza avevano conquistato Kentucky, Georgia, South Carolina, Nevada, Montana, South Dakota, Arkansas. Tutti seggi strappati ai rivali. Ovviamente, visto il trend, i Repubblicani hanno conservato anche tutti i seggi che avevano vinto all’ultima tornata elettorale. Borse asiatiche Quinta seduta consecutiva archiviata in territorio positivo per il Nikkei che questa mattina ha chiuso le contrattazioni con un rialzo dello 0,44% a 16937 punti. La debolezza dello yen favorita dalle parole del proprio governatore Haruhiko Kuroda sta agevolando la corsa dei listini azionari già brillanti per l’ampliamento della politica monetaria espansiva della stessa BoJ. Kuroda ha sottolineato come l’obiettivo posto dalla Bank of Japan (BoJ) per un tasso d’inflazione al 2% sarà ottenuto nel tempo più breve possibile. Le nuove misure influenzeranno i tassi d’interesse reali e spingeranno la domanda privata e un miglioramento del deficit produttivo. Rispondendo a dubbi sull’opportunità di una crescita dei prezzi non accompagnata da un progresso dell’economia, Kuroda ha sottolineato che un’inflazione moderata è indispensabile per fuggire da un negativo equilibrio deflazionistico. ”La transizione da un bilanciamento in negativo a uno espansivo porterà significative modifiche all’economia e all’impianto sociale del Giappone”, ha detto, aggiungendo che per ottenere prosperità per la popolazione nel lungo periodo è necessario superare questa fase critica. Restando in ambito macroeconomico il ministero nipponico di Salute, Lavoro e Welfare, ha reso noto che in settembre i salari medi mensili sono cresciuti dello 0,8% su base annua dopo il progresso (rivisto dall’1,4%) dello 0,9% in agosto (e del 2,4% in luglio), in linea con le attese degli economisti. Si tratta del settimo mese consecutivo di crescita. Il Ministero delle Finanze giapponese ha annunciato di aver collocato 2212 mld yen in titoli a 10 anni. Il rendimento del JGB è sceso a 0,439% (dal precedente 0,516%) e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 3,50 volte, contro le 3,48 dell’asta del 2 ottobre. La base monetaria è cresciuta in ottobre del 39,6% su base annua, contro il progresso del 35,3% registrato in settembre e del 40,5% in agosto. La circolazione di banconote è aumentata del 3,6% mentre quella di monete è cresciuta dello 0,9%. Il dato rettificato su base stagionale segna un progresso della base monetaria del 76,6% dopo la crescita dell’8,3% di settembre e del 40,8% di agosto. In Cina invece in ottobre il dato mensile del purchasing managers index (Pmi) nel settore dei servizi stilato da Hsbc/Markit cala ancora, pur restando ampiamente sopra la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazio ne. Nel mese, infatti, il dato segna 52,9 punti contro 53,5 punti di settembre (54,1 punti in agosto). L’indice Pmi composite è calato da 52,3 punti di settembre a 51,7 punti, restando comunque sopra la soglia di 50 punti per il sesto mese consecutivo. Deboli le altre principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong in calo dello 0,64%, Seul dello 0,19% e Shanghai di mezzo punto percentuale circa. Borsa Usa Wall Street ha chiuso ieri sera con gli indici contrastati. Il Dow Jones ha terminato con un rialzo dello 0,10%, mentre l’S&P500 e il Nasdaq hanno perso rispettivamente lo 0,28% e lo 0,33%. A destabilizzare gli operatori è stato il crollo dei prezzi del petrolio, che ha pesato sul comparto energetico. L’incertezza è stata dettata anche dalle elezioni di metà mandato che, come si temeva, hanno visto i repubblicani mantenere la maggioranza della Camera e strappare il controllo del Senato al partito dei democratici, infliggendo una dura sconfitta al presidente Barack Obama. Perdere il controllo del Senato potrebbe ora aumentare l’impressione di un presidente politicamente impotente e peggiorare lo stallo che caratterizza da tempo la politica a Washington con ricadute soprattutto sulla politica estera e sull’economia. Poco entusiasmanti i dati macroeconomici pubblicati in giornata. Nel mese di settembre la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 43 miliardi di dollari, in crescita sia rispetto al disavanzo del mese precedente che alle attese degli economisti, entrambe fissate su un deficit di 40 miliardi. Nel mese di settembre gli ordini industriali < /b>sono diminuiti dello 0,6% dopo il calo del 10,5% registrato ad agosto. Gli economisti avevano stimato un calo dello 0,6% su base mensile. L’Investor’s Business Daily (IBD) e Techno Metrica Institute of Policy and (TIPP) hanno pubblicato l’indice IBD/TIPP sull’ottimismo economico, che misura il livello di fiducia del consumatore e il suo ottimismo in relazione all’economia. L’indice si è attestato in novembre a 46,4 punti dai 45,2 punti del mese precedente. Le attese erano per un indice pari a 46,6 punti. Sul fronte societario Jp Morgan -1,08%. La banca d’affari è finita sotto indagine negli Usa per una presunta manipolazione del mercato delle valute. Monster Worldwide +14,52%. Timothy Yates è stato nominato nuovo Ceo della società che gestisce il sito di offerte di lavoro. Sprint -16,45%. L’operatore telefonico ha pubblicato una trimestrale deludente. Nel quarto trimestre fiscale la perdita per azione si è attestata a 0,19 dollari (0,11 dollari il consensus) su ricavi per 8,49 miliardi (8,76 miliardi il consensus). La società ha anche annunciato che taglierà 2 mila posti di lavoro. Herbalife -20,77%. Il produttore di integratori alimentari ha rivisto al ribasso le stime per l’esercizio 2014 dopo aver chiuso lo scorso trimestre con risultati inferiori alle attese. L’utile adjusted si è attestato a 1,45 dollari per azione (1,51 dollari il consensus) su ricavi per 1,26 miliardi (1,32 miliardi il consensus). Alibaba +4,19%. I ricavi del colosso e-commerce cinese sono aumentati nel terzo trimestre del 54% a 2,74 miliardi di dollari. Gli analisti avevano previsto un giro d’affari di 2,61 miliardi. L’utile adjusted è stato invece in linea con le attese. Priceline -8,41%. L’agenzia di viaggi online ha fornito un outlook deludente. Per il quarto trimestre la società stima un utile per azione adjusted di 9,40-10,10 dollari. Gli analisti avevano previsto 10,97 dollari. Office Depot +24,85%. La catena di negozi di articoli per l’ufficio ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese ed ha alzato le stime per l’intero esercizio. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,81%, il Cac40 di Parigi lo 0,63%, il Ftse100 di Londra lo 0,38% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,25%. Marks & Spencer +8%. Il retalier britannico ha chiuso il primo semestre con un utile ante imposte in crescita per la prima volta dopo quattro anni. Il dato ha anche superato le attese. La società ha aumentato il dividendo intermedio di 0,2 pence a 6,4 pence per azione. ING Group +1,3%. Il gruppo bancario olandese ha restituito gli aiuti pubblici ricevuti nel 2008 con sei mesi di anticipo. Carmat +6%. Le condizioni del secondo paziente che ha ricevuto il cuore artificiale prodotto dalla società sono migliori del previsto. Endesa -3,5%. Enel ha annunciato la cessione fino al 22% d ell’utility spagnola. Italia Borsa italiana recupera in avvio, Ftse Mib +1,32%. Bancari, Mediaset e Prysmian in evidenza. Il Ftse Mib segna +1,32%, il Ftse Italia All-Share +1,29%, il Ftse Italia Mid Cap +0,70%, il Ftse Italia Star +0,22%. Mercati azionari europei sopra la parità. Ieri sera l’S&P 500 ha terminato a -0,28%, il Nasdaq Composite a -0,33%, il Dow Jones Industrial a +0,10%. Bancari in progresso con l’indice FTSE Italia Banche a +1,5%. Restano in bella evidenza Banca MPS (+4,5%) e Banca Carige (+5,4%), seguite da BP Milano (+2,3%) e Unicredit (+1,5%). Su MPS si segnala l’indiscrezione del Messaggero secondo cui l’aumento di capitale potrebbe essere da 2,5 miliardi di euro (contro lo shortfall da 2,1mld emerso dagli stress test BCE). A questo si aggiungerebbero altri 300 milioni di euro derivanti da cessioni di asset e quindi il capital plan ammonterebbe a 2,8 miliardi. Oggi è in programma il cda per l’approvazione del piano da presentare alla BCE entro il 10 novembre. Rialzi consistenti anche per Mediaset (+2,5%) e Prysmian (+2,3%). Acquisti su Telecom Italia (+2%) grazie a Bank of America-Merrill Lynch che ha ripreso la copertura sul titolo con raccomand azione buy (acquistare). Sale Enel (+1%) dopo che il cda ha dato il via libera al collocamento del 17% della controllata spagnola Endesa (-3,6% a Madrid). La partenza dell’operazione è prevista per dopodomani venerdì 7 novembre. La quota potrebbe salire fino al 22% in caso di esercizio della greenshoe. Ottimo avvio di seduta per Maire Tecnimont (+3,5%) grazie all’aggiudicazione di commesse per un valore complessivo pari a circa 108 milioni di dollari in America Settentrionale, Europa ed Asia centrale e sud orientale. In calo Salvatore Ferragamo (-0,8% a 17,75 euro) dopo che gli analisti di JP Morgan hanno tagliato il prezzo obiettivo del titolo a 21,5 euro dai precedenti 24,5 euro e hanno confermato il giudizio neutral.


I dati macro attesi oggi Mercoledì 5 novembre 2014 03:45 CINA Indice HSBC PMI servizi ott ; 04:30 GIA Intervento Kuroda (BoJ); 09:15 SPA Indice PMI servizi ott; 09:45 ITA Indice PMI servizi ott; 09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) ott; 09:55 GER Indice PMI servizi (finale) ott; 10:00 EUR Indice PMI composito (finale) ott; 10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) ott; 10:30 GB Indice PMI servizi ott; 11:00 EUR Vendite al dettaglio set; 14:15 USA Nuovi occupati (ADP) ott; 15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) ott; 16:00 USA Indice ISM non manifatturiero ott; 16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.