Obesità, nuova tecnica chirurgica: trentene napoletano a casa in 5 ore

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Un ragazzo napoletano di trent’anni del peso di 160 kg con un Bmi (indice di massa corporea) molto elevato (54) è stato sottoposto ad un’operazione chirurgica mininvasiva per dimagrire altamente innovativa, Un ragazzo napoletano di trent’anni del peso di 160 kg con un Bmi (indice di massa corporea) molto elevato (54) è stato sottoposto ad un’operazione chirurgica mininvasiva per dimagrire altamente innovativa, eseguita esclusivamente attraverso la bocca. Entrato all’ospedale Rummo di Benevento alle 14.00 di sabato scorso il giovane ne è uscito sulle proprie gambe alle ore 19.00 ad operazione eseguita in meno di un’ora e 30 minuti e perfettamente riuscita. Prima di lui nei mesi scorsi altri 4 uomini obesi sotto i 50 anni sono stati operati con successo con questa nuova procedura che arriva adesso in Italia. Il paziente romano cinquantenne operato a dicembre sta bene ed è dimagrito già di 8 chili nel primo mese dopo l’intervento. All’estero è stata eseguita in oltre 1.500 casi, nei centri di chirurgia più avanzati a livello internazionale. A partire dall’Università di Harvard, che vanta circa 140 casi. Ad eseguire i nuovi interventi in Italia è Cristiano Huscher, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale ed oncologica dell’Ospedale Rummo di Benevento, visiting professor presso l’Università di Harvard (Boston), l’Università Johns Hopkins (Baltimora), il Medical college dell’Università di Osaka, l’Università di Losanna, l’Università di Zurigo e l’Università di Tel Aviv. Dopo aver presentato in Italia ed in Europa i progressi della chirurgia mininvasiva del nostro Paese, Huscher illustrerà la sua casistica negli Usa in occasione del congresso annuale Sages, Society of american gastrointestinal and endoscopic surgeons, uno dei maggiori eventi scientifici internazionali di Chirurgia mininvasiva, in programma dal 2 al 5 aprile a Salt Lake City, nello Utah. L’intervento rivoluzionario in pratica “Si tratta di un’operazione eseguita esclusivamente attraverso la bocca – avvertre Huscher – durata 1 ora rispetto alle 4 ore dell’intervento tradizionale per un il by-pass gastrico perfettamente riuscito. Adesso il paziente sta bene ed è in degenza in osservazione. Oltre alla durata ridotta, la nuova procedura garantisce altri importanti vantaggi al paziente. Non eseguendo incisioni esterne e neanche interne al paziente, infatti, il dolore ed il trauma risultano sensibilmente ridotti. L’elevato rischio operatorio e quello altrettanto significativo delle complicanze cui il paziente è esposto in caso di bypass gastrico, è quasi azzerato. Non vi sono neanche cicatrici dato che non viene praticato nessun foro nell’addome del paziente. Anche la degenza e la convalescenza di questo nuovo intervento sono naturalmente molto più brevi di quelle previste dal bypass gastrico”. “E’ la prima volta che in Italia si eseguono interventi di questo tipo – prosegue Cristiano Huscher – e rappresenta una svolta nella chirurgia dell’obesità. Con questa operazione, infatti, evitiamo di effettuare incisioni nell’addome, lacerare lo stomaco e suturarne la parte alta con l’intestino – cioè quanto previsto dal bypass gastrico, un intervento molto lungo, che provoca un grosso trauma ed un forte dolore al paziente, oltre ad esporlo a rischi di complicazioni importanti. Utilizziamo come accesso esclusivamente la bocca, da dove introduciamo un endoscopio speciale alla cui estremità viene apposto un sistema che consente di attirare il tessuto dello stomaco. Qui vengono apposti 21 punti di sutura in modo da ridurne sensibilmente l’apertura. In questo modo lo stomaco viene schiacciato ma non tagliato ed il cibo ha solo un piccolo tubo dove passare. In pratica sono introducibili fisicamente nello stomaco solo piccole quantità di cibo. In più il paziente avverte subito un senso di sazietà, dato che lo stomaco è molto più piccolo. Questo intervento rappresenta un’enorme semplificazione dell’intervento tradizionale”. L’operazione migliora la prognosi del diabete Il paziente obeso operato spesso è anche affetto da diabete mellito di tipo 2: la chirurgia dell’obesità, quindi anche questo intervento mininvasivo, consente un miglioramento anche della prognosi di questa malattia cronica. La Società Italiana di chirurgia “La chirurgia va sempre più verso la mininvasività – conclude Francesco Corcione, presidente eletto della Sic, Società italiana di Chirurgia, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generalei Centro e laparoscopica dell’ Azienda ospedaliera Monaldi di Napoli – ed il nuovo intervento, utilizzabile ed efficace anche per la resezione dei piccoli tumori dello stomaco, va in questa direzione. Fondamentale, però, in quest’ambito, è la diagnosi precoce e la prevenzione. In Giappone, ad esempio, dove questi comportamenti corretti sono diffusi, vantano una casistica ampia della nuova procedura, con buoni risultati”