Odifreddi ha sbagliato, non sa riconoscere il valore della cultura classica

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Andare contro corrente, in tutti i campi, che possono spaziare da quelli del sapere, al’arte, ad ambiti più semplici come il modo di vestire, può essere senza dubbio motivo di merito, e se non altro di distinzione, a patto però che le proprie posizioni non cerchino di scardinare qualcosa di universalmente riconosciuto valido, e del quale andare fieri:la cultura classica. Pochi giorni or sono, sull’inserto de “Il Resto del Carlino” dedicato alla lettura, viene pubblicato un articolo dal titolo alquanto ambiguo e provocatorio: “La cultura classica(umanista)”: una palla piede”. Guardando l’autore ci si accorge che non è poi così strano, in ragione del fatto che Piergiorgio Odifreddi è sempre stato un “intellettuale”, “Filosofo” e matematico considerato di grande rilievo, ma generalmente fuori dagli schemi e sempre circondato da questa alea di polemica gratuita e aprioristica. Negando e definendo come una palla al piede la cultura classica il matematico piemontese ha davvero esagerato, denunciando per altro una profonda ignoranza di fondo, in quanto proprio lui dovrebbe sapere che se adesso si può usufruire di determinate conoscenze, se esistono in aritmetica e in matematica determinati assiomi e teoremi lo dobbiamo a eminenti figure del calibro di Archimede, Euclide e Pitagora, che oltre che ad essere filosofi, furono grandi matematici, e guarda caso, erano proprio greci, provenivano da quella terra che è universalmente riconosciuta come “Culla della civiltà”, che evidentemente Odifreddi non conosce, o della quale non comprende appieno il valore. Nell’articolo, viene espressamente denunciato il fatto che a suo avviso, in Italia, si tende a dar sempre più spazio agli studi e alle ricerche in ambito umanistico,e che invece la ricerca scientifica proceda a rilento con grandissime difficoltà. Forse qualcosa di veritiero in questa affermazione c’è, e senza dubbio la ricerca in ambito scientifico ha un’indiscutibile importanza, ma da un Paese che detiene più dell’ottanta percento del patrimonio artistico e culturale al mondo che cosa ci si può aspettare? Anche le statistiche concernenti le scelte universitarie degli parlano chiaro: i ragazzi del Bel Paese tendono a frequentare corsi umanistici rispetto a quelli scientifici. Per queste ragioni, la cultura del nostro paese è prettamente “umanistica”, ma nel senso più ampio del termine, che riguarda l’uomo, la sezione aurea aurea promossa dall’architetto Fidia, e quindi anche la matematica. Piuttosto che criticare gratuitamente la cultura classica e umanistica ed esaltare la formazione scientifica, sarebbe opportuno provare, come già succede fortunatamente, a farle procedere di pari passo e con forte spirito di collaborazione, lasciando da parte inutili gerarchizzazioni delle conoscenze, che al giorno d’oggi risultano vetuste ed oltremodo anacronistiche.