“Officina artistica” alle Belle Arti di Napoli: nuovo progetto di formazione in Campania

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In foto l'Accademia delle Belle Arti di Napoli

Arti grafiche, giovani, creatività e sviluppo locale: nasce all’Accademia di Belle Arti di Napoli in partnership con il comune di San Potito Sannitico (Caserta) una “officina artistica” di meccanica di precisione destinata alla “prototipazione” e alla costruzione di torchi calcografici per la stampa d’arte, con il coinvolgimento di circa 20 giovani in formazione e di competenze nazionali e internazionali del mondo dell’arte. L’intervento è realizzato dall’Assessorato ai Fondi Europei, Politiche Giovanili, Cooperazione Europea e Bacino Euro-Mediterraneo della Regione Campania e dall’Accademia, attraverso un accordo cofinanziato con risorse del Fondo nazionale politiche giovanili, con la partecipazione di Eav. L’obiettivo è integrare nuove tecnologie e saperi tradizionali dell’artigianato artistico per generare esperienze innovative di imprenditorialità giovanile. Il corso di formazione, a cui i partecipanti accederanno attraverso bando di concorso totalmente gratuito, formerà esperti nella meccanica di precisione per arti grafiche. San Potito Sannitico ospiterà una delle due sedi del corso che prevede percorsi teorici e laboratori artistico-esperienziali. Il progetto e’ rivolto a giovani dai 18 ai 34 anni con particolare attenzione a coloro che non studiano e non lavorano, residenti in Campania. L’iniziativa sarà presentata anche in alcuni Comuni del Cilento e delle aree interne. “Sostenere e potenziare, d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, la formazione e la produzione di strumenti da lavoro importanti, tipo i torchi calcografici, nell’ambito delle arti rappresenta un investimento a lungo termine che nell’ambito del progetto pilota presentato oggi offre l’occasione tangibile di accendere i riflettori verso le aree interne, i borghi e i luoghi d’eccellenza della Regione Campania” ha detto Serena Angioli, assessore regionale ai Fondi europei e Politiche giovanili, in un incontro al quale e’ intervenuto anche Giulio Baffi, presidente dell’Accademia. “Il progetto – dice il direttore dell’Accademia, Giuseppe Gaeta – nasce dal riconoscimento di una esigenza reale, che tutti i giorni sperimentiamo nel nostro lavoro. A fronte di una richiesta crescente nel campo del contemporaneo di sperimentazioni che si va infatti progressivamente perdendo la possibilità di mantenere in vita e produrre il ricambio di strumenti che non siano solo oggetto di conservazione museale”.