Oggi è una giornata particolare per diversi motivi, tutti molto importanti

111

Le elezioni regionali della Calabria hanno confermato la coalizione di centrodestra alla guida della stessa. A scrutini completati, è iniziata la tradizionale opera da due soldi – perché non si pensi di fare paralleli con quella da tre e insieme a essa con Brecht, l’autore – recitata da ogni partito. Dichiarandosi a caldo ciascuno degli speaker delle formazioni contendenti soddisfatto, chi a ragione e chi no, ha anche sentito il dovere di motivare i risultati del confronto. È un rituale senza senso, perché il bello dei numeri e quindi di molti report che poggiano su di essi, è che non possono essere né compressi, né dilatati. Intorno agli stessi si possono costruire tutti i castelli di carte che si vogliano, senza scalfire più di tanto il loro implicito verdetto. C’è dell’altro, molto più grave e di portata decisamente superiore accaduto lo stesso giorno, però due anni orsono. In quel dies irae in Israele scoppiò il grande petardo che innescò la batteria di fuochi, ben altro che pirotecnici, che si sono ingigantiti in breve tempo. Le parti in causa hanno coinvolto nelle vesti di alleati propri o del nemico, paesi collocati in ogni parte del mondo. Non è il caso di richiamare dettagliatamente alla memoria quanto è accaduto in questi due anni, essendo esauriente qualificarli horribiles e sottolineare tale termine. Sarà bene invece tentare il commento di alcune perle nate e cresciute all’ombra di quella che può essere definita una catastrofe, accanto a una che ha preso il via un anno e mezzo prima. Si tratta dell’invasione dell’Ucraina da parte dei soldati russi con l’intento di portare quella nazione, meglio quanto ne sta rimanendo dopo le bombe, nell’orbita del Cremlino. Entrambi i fatti d’armi accennati hanno contagiato e danneggiato più di ogni altro evento negativo le attività economiche e quelle mercantili del resto del mondo, sia che avessero preso già accordi, sia che intendessero farlo, soprattutto coi i belligeranti già indicati. Quei veri e propri castighi di Dio, del resto l’ambientazione è quella che fa al caso, stanno costando un Perù al mondo intero per i denari che si bruciano in occasioni del genere. Sarà molto difficile che la ricchezza prodotta dagli stessi a dieci anni dal ritorno della colomba con il ramoscello di ulivo tenuto nel becco porti anche carte di credito senza limiti di spesa ai governi che già annaspano.
Per concludere, esprimendo il fervido augurio che potrà verificarsi un bis in idem delle tante guerre affrontate dagli Usa, c’è solo da rivolgere un invito, li dove si trova, al professor Keynes: quello di perorare la causa dove riterrà opportuno, aggiungendo di far si che qualcuno della sua stoffa arrivi a sedersi dove fece altrettanto nel ’46. Sempre che il o i designati abbiano i requisiti necessari per poter raggiungere un successo di consistenza simile o, perché no, superiore. É difficile ma non impossibile.