Ora vendiamo anche la dignità per sopravvivere

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Il prefetto non sa che il 21 aprile scorso Roma ha compiuto 2768 anni. Dato che c’è il giubileo, è convinto che la fondazione coincida con la nascita di Cristo. Bastava guardare su internet. Povera Italia da quinta elementare. Magari, crede anche nel creazionismo. Vengono 500 cattedratici dall’estero, come se da noi la cultura avesse un futuro. Invece, se prima era un optional, adesso è un handicap. Ecco perché le dedichiamo lo 0,1 del PIL. Per politici e funzionari di fiducia basterebbero insegnanti elementari. Non leggono un libro da quando hanno lasciato la scuola. Tanto, ormai, la politica si fa con barzellette volgari e battute che si presumono spiritose. Perché perdere tempo a studiare? Chi non è d’accordo gufa. Gli altri sono genuflessi, mentre Cassandra va al rogo. Avanti i clown per distrarre l’opinione pubblica. È il secondo incendio di Roma. Questa volta bruceremo tutti. Nessuno conosce Nerone, quindi daranno la colpa a Marino. Il PD non ha un candidato. A chi hanno promesso il Campidoglio? Speriamo che il prossimo sia nominato, non eletto. Come sempre la folla applaude incosciente. La borghesia non è più alla guida della società. Mendicano anche intellettuali e artisti, come qualsiasi servo. Non ci rendiamo conto di essere proprio nell’arena. Non siamo spettatori, ma le prossime vittime.

Povera Italia da quarta elementare

Buzzi e Carminati, sono favoriti alle prossime elezioni comunali di Roma. Casamonica e Alemanno fuori concorso. Mantovani sindaco di Milano. Garavaglia in buona posizione. Il popolo li vuole al potere, anche se già ne hanno tanto. La politica li apprezza ma non osa nominarli. Allora facciamoli eleggere. Li voteranno gli elettori, che li meritano. La magistratura si accanisce nuovamente contro innocenti. Sono le solite sentenze a orologeria. Ondata di arresti prim’ancora che si apra la campagna elettorale. Annullata per corruzione la prima opera del Giubileo. Cominciamo bene. Ma è giustizia politica. I mariuoli non hanno avversari. Vinceranno di varie lunghezze. Il Papa chiede perdono ai romani, ma non a Marino. Povero sciocco, voleva ratificare le nozze gay. Che paghi il conto. Col Vaticano, non al ristorante. Non c’è sindaco che non mangi gratis. Le mogli non sanno cucinare, quindi escono ogni sera. Doveva chiudere un occhio sulle complicità, l’avrebbero lasciato in pace. Se li chiudeva tutti e due, altro che Giubileo. Poteva governare fino alle Olimpiadi del 2024. Presidente Montezemolo, poi al Campidoglio. È l’unica carica che gli manca. Rifiuterà come Malagò e tanti altri. Sono inetti ma non stupidi. Accettano solo ruoli senza responsabilità. L’efficienza ce la mettano gli altri. E poi – chissenefrega della morale – tanto, l’Italia è già ripartita. Si contano i nuovi assunti, ma non i licenziati. Ci rimangono il prefetto o un grillino. Rimpiangeremo Marino, almeno ci costava poco.

Tutti in fila, rassegnati, dietro il potere

Nonostante l’immondizia che ci sommerge, l’ottimismo riempie l’etere corrotto e la cartaccia di giornali. Se crediamo alle notizie false siamo idioti. Se no, disfattisti. Non c’è un’altra opzione? O con me o contro di me. Sono inevitabili le epurazioni. Ci conviene applaudire, come fanno tutti. E se, per pagare il reddito di cittadinanza, ci riducono stipendi e pensioni? Giù le tasse, ma è solo campagna elettorale. Il garante è scomparso. Teme più il giudizio del leader che della storia. È un uomo solo, che non vuole il comando. I figli non lo scuotono. Forse si credono, così, privilegiati. L’Europa è il nostro destino, è come dire che le riforme sono necessarie. Meglio suggerire come le vorremmo. Se no, a che serve il microfono che gli hanno dato? La gratitudine è un sentimento nobile, ma non può essere eterno. Essere al di sopra delle parti, significa difendere i diritti e la dignità dei cittadini. Quando la Finocchiaro era comunista nessuno se la filava. Divenuta di sinistra la controllavano all’Ikea. Ora che ha voltato gabbana la intervistano tutti i giorni. Temo di vederla presto grillina. Pietà per i telespettatori. E per chi si crede ancora dissidente dem. Anche loro si sono genuflessi e leccano. Per ora timidamente. Sembrano inesperti perché principianti. Ma promettono bene.

È più pericolosa la magistratura o la corruzione?

Ci sono corrotti in tutti i partiti. Come mai, allora, c’è sempre qualcuno che, anziché biasimarli, interviene contro la magistratura? Non c’è differenza tra solidale e correo. Sono tornate le toghe rosse o c’è un’escalation della corruzione? Per Marino non è necessaria la giustizia a orologeria perché le pugnalate arrivano da ogni parte. Che stupidi a silurarlo. Adesso con chi se la prenderanno? Lui medita vendetta. Se si ricandida favorisce il grillino. Marchini fino all’ultimo respiro. Un altro comunista riciclato. Ma già dal secolo scorso. Anche Di Battista confessa. Il futuro sindaco di Roma bocciato dalla De Filippi. Come altri alla Ruota della Fortuna. I mediocri hanno la passione per la TV, ma non la qualità. E vengono respinti. Ecco come si finisce in politica. Dategli il Campidoglio, così avremo qualche mese di tempo per scoprire che è ancora peggio dei predecessori. L’inefficienza è essenziale. Così non si dà fastidio. Meglio ancora se privi di scrupoli e dignità. Tagli alla sanità per non far pagare l’IMU ai ricchi. L’opposizione dem era in letargo. Ora le coscienze si risvegliano. Purtroppo, non quelle che votano. Vorremmo sparare all’ISIS. Il Vaticano suggerisce dopo il giubileo. Si percepisce il rumore dei cervelli che pensano. Ma sono ingranaggi inceppati. Si avvicina il giorno del Ringraziamento e i tacchini dànno una mano al cuoco.

Mancano le energie per prenderli a calci

Abbassare le tasse non è di destra né di sinistra. È campagna elettorale. Bisogna alzare, invece, il livello di moralità e anche di lealtà. Solo allora potremo ripartire. Casaleggio, con tutti quei capelli, interroga un elettorato calvo. Sarà l’ignoranza a decidere. Non basta quella che abbiamo in parlamento. Chiediamo anche il contributo della rete. Può essere di aiuto l’analfabetismo di ritorno. Il 30% degli italiani non riesce a capire una frase secondaria. Scelgano loro chi ci governerà. I nostri laureati hanno una cultura pari ai diplomati in Giappone, Australia e Svezia. I cervelli sono in fuga. Meglio così. Troppo buonsenso. Persino dignità. Ci rovinerebbero la media. Qui si genuflettono anche al telefono. Non si sa mai. Ci sono occhi indiscreti ovunque. Alla scuola di politica si raccontano ancora barzellette. Perché, poi, ci sarà da piangere. E giù prese in giro e prevaricazioni. Nessuno reagisce. Che mi chiamo Pasquale, io? Certe botte, quand’ero ragazzo, tra fascisti e comunisti. E si stimavano. Quelli erano uomini. Oggi per non incontrare il proprio destino, cambiamo strada.

Adesso si uccide persino chi è moribondo

Ungheresi e bulgari e altri fanno anche il tirassegno. Non è questa l’Europa che vogliamo. Avevano una voglia matta di sparare ai migranti. Finalmente ne hanno ucciso uno. Il morto era disarmato, ma sembra avesse una pistola nello zaino. Marino dice che mettiamo la cocaina in tasca. Quelli addirittura un’arma. Due disonestà di cultura diversa. Noi siamo corrotti, ma non arriviamo a tanto. Che rapporto ha l’Italia con questa gente? Perché vogliamo costruire una federazione con chi innalza mura col filo spinato per isolarsi dalla democrazia? Fino a qualche anno fa mendicavano un po’ di libertà. Ora negano la vita a chi sta già morendo. Non basta l’avidità del Mediterraneo in cui annegano a migliaia? Siamo caduti troppo in basso. Il requisito necessario è il PIL. Il resto non conta. Ecco il nostro futuro. È come fare accordi con la mafia o la camorra. Almeno, sono italiani, seppure terroni. Se proprio colti dal raptus di distruzione, stravolgiamo l’Europa anziché la nostra saggia ed equilibrata Costituzione. Mettiamoci alla guida, visto che il reddito non è tutto. Ma non abbiamo dignità né orgoglio e neppure i personaggi adeguati. Meglio far finta di niente. Continuino pure le visite ufficiali.