Osce in campo per la sicurezza dei giornalisti

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Per la prima volta dopo 26 anni il Consiglio dei Ministri dell’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa (OCSE) svoltosi a Milano, si conclude anche con una costruttiva decisione in favore della sicurezza dei giornalisti.
La più grande organizzazione regionale per la sicurezza e la cooperazione nel mondo, nella sessione ministeriale che segna il termina del mandato di turno della guida politica italiana svolto nel 2018 con un dinamico protagonismo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, ha trovato un consenso unanime in tal senso. “Un’ importante decisione per la libertà, il pluralismo e la sicurezza dei giornalisti che per la loro attività corrono rischi di carattere persecutorio ha affermato, in particolare, nel corso del conferenza stampa conclusiva del vertice, il Ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi. “Questa può sembrare una decisione scontata, ma in 26 anni non era mai accaduto. Da oggi è stata adottata all’unanimità”, ha sottolineato.
La decisione ministeriale dell’OSCE sulla sicurezza dei giornalisti è un importante passo avanti, spiega il rappresentante della libertà dei media dell’OSCE, Harlem Désir, specificando che “Questa decisione è il risultato del forte impegno di tutti gli Stati partecipanti all’OSCE a Milano”. “In un momento in cui i giornalisti sono attaccati”, ha detto compiacendosi dell’adozione Désir, “la decisione, che riconosce ” che il lavoro dei giornalisti può esporre loro e i loro familiari alla violenza, così come alle intimidazioni e alle molestie”, chiede agli Stati partecipanti di “prendere misure efficaci per porre fine all’impunità per i crimini commessi” contro i giornalisti ” . Esorta inoltre “leader politici, funzionari pubblici e / o autorità ad astenersi dall’intimidire, minacciare o condonare – e condannare in modo inequivocabile – la violenza contro i giornalisti”. Désir ha sottolineato che la decisione è tempestiva e necessaria e ribadisce con forza che “i media indipendenti sono essenziali per una società libera e aperta e sistemi di governo responsabili”.
La decisione riconosce anche la necessità di “astenersi da interferenze arbitrarie o illegali con i giornalisti di tecnologie di crittografia e anonimato e di astenersi dall’utilizzare tecniche di sorveglianza illegali o arbitrarie”.
Désir ha sottolineato che la decisione esige “il rilascio immediato e incondizionato di tutti i giornalisti che sono stati arbitrariamente arrestati o detenuti, presi in ostaggio o che sono diventati vittime di sparizioni forzate”.
Riconosce “l’importanza del giornalismo investigativo …, compreso il contenimento delle istituzioni pubbliche e dei funzionari responsabili” e “il ruolo cruciale dei giornalisti nel coprire le elezioni”.
Invita gli Stati partecipanti a “condannare pubblicamente e inequivocabilmente attacchi a giornalisti donne in relazione al loro lavoro, quali molestie sessuali, abusi, intimidazioni, minacce e violenze, anche attraverso le tecnologie digitali”.
“Questa è una chiara richiesta per garantire la sicurezza delle giornaliste di sesso femminile online, una delle mie priorità principali”, ha affermato Désir. “Questa decisione è il risultato del forte impegno di tutti i 57 Stati partecipanti all’OSCE a Milano. Attendo con impazienza di collaborare con tutti i governi per garantire un’attuazione efficace di questa importante decisione adottata”. (nr)