Ospedali, dottoressa aggredita ad Aversa: l’Ordine entrerà nel processo

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“Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta per le vie brevi, in urgenza, ha deciso di costituirsi parte civile a seguito dell’ennesimo episodio di aggressione nei confronti di una dottoressa in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa”. A darne notizia è il presidente dell’Ordine Carlo Manzi, che insieme all’intero Consiglio, esprime massima solidarietà e vicinanza alla dottoressa, che ha subito minacce di morte e un’aggressione fisica da una paziente che le ha lanciato contro il monitor di un computer e la stampante. Per il presidente Manzi “la categoria dei medici è sempre più spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali sul luogo di lavoro e durante lo svolgimento della professione. Nessun atto di violenza è giustificabile men che mai nei confronti dei sanitari che ogni giorno svolgono il loro lavoro a servizio della comunità”. Manzi pone poi l’attenzione su alcuni punti critici. “Le strutture ricettive dei pronto soccorso – spiega – hanno filtri inadeguati, serve altresì la figura di un mediatore tra familiari e operatori sanitari. Inoltre, vanno organizzati corsi di formazione sulla comunicazione poiché gli accessi ai pronto soccorso non possono essere selezionati e i professionisti devono capire chi hanno di fronte, anche in situazioni di stress dovute all’iperafflusso”. E ancora, il presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta insiste sulla circostanza che vadano subito messi in pratica “lo strumento normativo nuovo, ovvero l’arresto in flagranza differita, e l’inasprimento delle sanzioni economiche; pertanto – prosegue – servono i sistemi di videosorveglianza, e va detto che ad Aversa ci sono. La guardia armata può essere un ulteriore deterrente, ma, come si è visto in questo episodio, serve a poco ed è talvolta proprio inutile. E poi, il drappello di polizia è un sogno difficilmente percorribile H24 su tutte le strutture dell’emergenza”.