Nonostante l’entrata in vigore della norma che impone ‘giusti’ turni di lavoro in sanità “di fatto ancora niente è cambiato”: è la denuncia che arriva all’unanimità da medici e infermieri. Negli ospedali e nei pronto soccorso la situazione si preannuncia particolarmente critica in vista dell’arrivo del picco dell’ influenza stagionale, che porta con sé un aumento del carico lavorativo. E’ scaduta lo scorso 25 novembre la deroga all’applicazione della direttiva europea che impone ai dipendenti della sanità di rispettare 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, spesso saltate per sopperire alla carenza di personale, ma necessarie per poter svolgere con lucidità un lavoro particolarmente delicato. Tuttavia il rispetto del ‘giusto’ orario “è ancora un miraggio”, spiega Costantino Troise, segretario dell’Anaao, sindacato di medici e dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. “L’ultima Legge di stabilità – ricorda – prevede un bando di concorso per assumere il personale necessario a coprire le necessità assistenziali. Ma non si sa con quali soldi farlo”. Inoltre, di qui al momento delle assunzioni dovrebbero essere i precari a coprire i turni scoperti, “ma non ci risulta si stia provvedendo”. Stessa situazione è confermata dal sindacato degli infermieri Nursind. Altra criticità, aggiunge il segretario Andrea Bottega, è la “confusione su alcuni aspetti della normativa, come il servizio di pronta disponibilità in caso di urgenza. Ogni regione da proprie direttive e, in mancanza di queste, le strutture interpretano a modo loro”.