Oggi a Bologna c’era il leader nazionale Gianluigi Paragone per presentare i candidati locali del partito: ce n’è per tutti, in particolare (ma non solo) i leader del centrodestra. Matteo Salvini “non faccia la verginella perché non attacca”, manda a dire il senatore ex M5s. “Il suo ministro della Salute si chiama Speranza, quello all’Interno Lamorgese“, ricorda. Per Paragone centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 stelle sono tutti parte dello stesso “budino” già visto col Governo Draghi. Anche Meloni “ha detto che parte dall’agenda Draghi e appena i mercati finanziari muovono un dito contro l’Italia la Meloni corre a tranquillizzarli”. Mario Draghi, poi, è un “fanatico del neoliberismo che fa il gioco degli speculatori”. Infine Giuseppe Conte: “inutile che tenti di imbrogliare gli italiani, è responsabile tanto quanto Draghi”, dice ancora il leader di Italexit. Il quale, a proposito della corsa al voto del 25 settembre, dice di non temere la concorrenza di Vittorio Sgarbi, che nella sua ennesima corsa elettorale in terra d’Emilia ha coinvolto a sua volta esponenti della galassia no green pass: questione di “coerenza con le battaglie che abbiamo fatto sul campo”, si limita a commentare il giornalista. Guest star dell’evento di oggi, tenuto in un hotel del centro, Stefano Puzzer, il portuale simbolo della lotta al green pass, candidato con Italexit. Nella formazione di Paragone dice di vedere “non solo dissenso, ma un progetto a lungo termine”. Da realizzare ci sarebbero 160 pagine di programma, a partire dall’uscita dalla Ue, dal disimpegno dalla guerra in Ucraina (“gli italiani stanno pagando il prezzo di una guerra che non è la nostra”, ripete Paragone) e lotta al caro-bollette. Nelle liste Italexit in regione compaiono, tra infermieri, consulenti del lavoro e insegnanti, anche la coordinatrice regionale Mia Gandini e l’avvocato di Reggio Erika Romani.