Parco Nazionale del Vesuvio, una scultura di Adinolfi per la sede del Consiglio

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Ha per titolo “La forma del Tempo” ed è la scultura donata dall’artista Marco Adinolfi all’ente Parco nazionale del Vesuvio. Sabato 13 si è svolta l’inaugurazione dell’installazione nella sede del Parco, il Castello Mediceo di Ottaviano, alla quale, si legge in una nota, “hanno presenziato oltre all’artista, i vertici istituzionali dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e saranno invitate i rappresentati delle istituzioni territoriali”. “L’opera – spiegano i promotori dell’iniziativa – è un’installazione scultorea liberamente ispirata al testo omonimo di George Kubler, nel quale il famoso storico dell’arte e teorico dell’estetica formulò la nozione di “storia dell’arte come storia delle cose” comprendendo nel concetto di arte non solo tutte le cose belle, poetiche e non utili del mondo, ma anche tutti i manufatti umani in generale. La scultura evoca la natura simulandone alcuni elementi come la corteccia degli alberi e la roccia ma “non nega” la mano dell’uomo nella geometria della forma simile a un grande metronomo stilizzato e rovesciato su un fianco, in cui l’asta che nello strumento si muove ritmicamente, è sostituita da una “linea ricurva svettante” con all’apice una piccola testa”.

L’artista
Marco Adinolfi, prosegue il cominicato “è un artista visivo multidisciplinare, nato a Napoli dove vive e lavora. Le sue opere sono state esposte in tutta Italia. Da molti anni lavora sul concetto di “Identità e appartenenza” e, attraverso il ciclo “MonoLogo” (inaugurato nel 2011 alla Pica Gallery di Napoli con grande successo di pubblico e di critica), racconta le contraddizioni della sua terra, la Campania, tra realtà e luogo comune”.

L’opera
“La forma del tempo” (2001 – tecnica mista su legno – cm 300 x 180 x 18) è un’installazione scultorea liberamente ispirata al testo omonimo di George Kubler nel quale il famoso storico dell’arte e teorico dell’estetica formulò la nozione di “storia dell’arte come storia delle cose” comprendendo nel concetto di ARTE non solo tutte le cose belle, poetiche e non utili del mondo, ma anche tutti i manufatti umani in generale.
La scultura evoca la natura simulandone alcuni elementi come la corteccia degli alberi e la roccia ma “non nega” la mano dell’uomo nella geometria della forma simile a un grande metronomo stilizzato e rovesciato su un fianco, in cui l’asta che nello strumento si muove ritmicamente, è sostituita da una “linea ricurva svettante “con all’apice una piccola testa.
“La forma del tempo” è stata esposta nel 2001 nella mostra “Napoli tra suoni e colori” collettiva d’arte contemporanea patrocinata dal Comune di Napoli tenutasi nella Villa Comunale di Napoli e nel 2002 a Palazzo Maddaloni di Napoli nell’ambito dell’VIII edizione del “Maggio dei Monumenti”.