Parigi richiama l’ambasciatore ad Ankara

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In foto Laurent Burin des Roziers
Questa volta Erdogan ha superato il limite diplomatico dei suoi proclami criticando  la «salute mentale» del capo dell’Eliseo Macron con un discorso in tv. Di conseguenza Kuwait e Qatar hanno deciso di boicottare la vendita di prodotti «made in France». Sembrerebbe quindi anche per il Corriere.it che Francia e Turchia siano  ai ferri corti per le parole pronunciate da  Erdogan, ma  al centro della contesa staziona imperterrita la polemica sulle comunità musulmane e la laicità dello Stato in Francia l’indomani dell’attentato che è costato la vita all’insegnante Samuel Pety. Parigi non scorda l’ennesimo eccidio e richiama quindi in Patria per protesta il suo Ambasciatore  ad Ankara ma lo scontro rischia di allargarsi ad altri Stati arabi: infatti come preannunciato, alcuni supermercati del Golfo Persico hanno annunciato il boicottaggio di prodotti provenienti dalla Francia. Lo sconforto si è trasmesso sull’intero asse diplomatico e anche il Consolato Generale di Napoli di cui il Console Generale Laurent Burin Des Roziers, è in massimo stato di allerta.Lo scontro parte l’indomani delle parole pronunciate dal capo dell’Eliseo che contestava il «separatismo islamista» di alcune comunità musulmane in Francia e la necessità di «ristrutturale l’Islam», puntando il dito contro le forme di estremismo religioso. E poi l’attacco alla Turchia per la sua politica in Siria e nei confronti della Grecia: «La Francia non ha mai smesso di denunciare il comportamento di Erdogan» ha detto Macron. Il presidente ha poi lamentato la mancanza di messaggi di cordoglio da parte del «Sultano» per la decapitazione del professor Pety da parte di un terrorista ceceno è questa resta una inequivocabile ragione del dissidio. Immediata e rabbiosa la reazione del presidente turco, con un discorso trasmesso in tv: «Tutto quello che si può dire di un presidente che tratta milioni di membri di una comunità religiosa in questo modo è di farsi un esame di salute mentale». Parigi non ha lasciato cadere nel vuoto l’offesa e ha subito richiamato in patria l’ambasciatore «per consultazioni» . Le parole di Macron sul «separatismo» islamico hanno provocato reazioni anche al di fuori della Turchia: associazioni di commercianti di Paesi del Golfo persico hanno cominciato a boicottare i prodotti «made in France» Anche in questo caso la fonte della notizia è turca, in particolare l’agenzia Anadolu. Lo stop alle merci sarebbe già stato decretato da catene della grande distribuzione in Kuwait e Qatar. In quest’ultimo Paese l’Università ha sospeso una serie di iniziative dedicate alla cultura francese. Il tutto in segno di protesta per la pubblicazione delle vignette contro maometto di Charlie Hebdo. Ma successivamente, dopo gli attentati di Nizza del 29 Ottobre e le varie avvisaglie dettate dai servizi, ora Macron di dice sotto attacco e vista la folla inferocita che brucia le bandiere francesi, non sarà una cosa facile da risolvere.