Pasqua, l’omelia di Sepe: Venti di guerra ma l’Amore trionferà

60
Di seguito l’omelia del cardinale Crescenzio Sepe in occasione della Santa Pasqua.
“Sono risorto e sono sempre con te. Alleluia”! (Ant. Ingr.)  
Cari fratelli e sorelle,
Queste parole del Signore risorto costituiscono il fondamento della nostra fede e ci procurano gioia e speranza in questo giorno che è il più solenne e grandioso di tutto l’anno liturgico. Rallegriamoci ed esultiamo dicendo a tutti, in famiglia, con gli amici, con i vicini: “Auguri, il Signore è risorto e noi lo abbiamo incontrato!”.
La gioia che prorompe dai nostri cuori ci viene comunicata dalla Parola di Dio, appena ascoltata, la quale ci apre gli occhi per vedere e incontrare Gesù Risorto, come avvenne alla Maddalena, a Pietro e a Giovanni, che la mattina di Pasqua si recarono al Sepolcro per vedere Gesù e lo trovarono vuoto. Maria Maddalena va alla ricerca del Signore spinta dall’amore ma, all’inizio, non riesce a “vedere” il Signore perché spinta da motivi egoistici e dalla fretta; ma, poi, giunge alla fede quando Gesù stesso le si rivela. Lo stesso capita a Pietro, che riuscirà a vedere bene solo quando Gesù lo incontra. Giovanni, invece, immediatamente vide e credette.
In realtà, non è la tomba vuota che fonda la fede; che fa vedere Gesù e ce lo fa incontrare. È la parola dell’Angelo di Dio che dice: “Non è qui. È risorto” (Mt 28.5). È Risorto, nonostante la lancia di un soldato romano gli avesse spaccato il cuore e il suo corpo fosse stato sepolto in una tomba nuova, posta in un giardino vicino al Golgota; anzi, nonostante avessero messo delle guardie romane a proteggere la tomba, sigillata da una pesantissima pietra, per evitare che qualche fanatico potesse rubare il corpo del Nazareno. Di fronte a quella tomba vuota si infrangono tutte le accuse contro Gesù, gli scherni ironici dei soldati, gli schiamazzi della folla, che chiede la sua morte; l’umiliazione di morire tra due delinquenti.
L’Annuncio dell’Angelo “È Risorto” spazza via tutto il male e apre le porte alla vita nuova, alla vita dell’amore che ha vinto il male e la morte. Dalla risurrezione di Cristo, un lievito nuovo fermenta nel cuore di ogni uomo e, anzi, tutta la creazione vibra di nuova vita. Gesù è morto per amore del Padre; per amore mio; per amore nostro! E questo lo proclamiamo nonostante la costatazione che, ancora nei nostri giorni, vediamo spirare venti di guerra, di morti, di crudeltà, di incredulità di quanti si definiscono portatori di odio e di vendetta. Ma questo male non vincerà perché solo l’Amore trionferà.
Affidiamo a Maria, Madre del Risorto, la nostra indefettibile fede nel suo Figlio, e il nostro impegno a testimoniare l’Amore di Cristo a tutti.
Buona Pasqua
Dio vi benedica e
‘a Maronna v’accumpagna