L’Italia brucia sul tempo Onu e Unione Europa e nomina un proprio inviato speciale in Libia. Si tratta di Pasquale Ferrara, ambasciatore ad Algeri fino al novembre 2020. Esperto diplomatico di Caserta, classe 1958, ex portavoce di Massimo D’Alema quando quest’ultimo era titolare della Farnesina, Ferrara “avrà il compito di sviluppare gli opportuni contatti con i principali attori locali e internazionali maggiormente attivi nel Paese”, spiega la Farnesina una nota. La nomina giunge mentre le Nazioni Unite sono impegnate nella ricerca di un sostituto di Stephanie Williams, a capo della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) il cui mandato è agli sgoccioli. L’Unione Europea, da parte sua, dovrebbe nominare l’ex ministro degli Esteri della Bulgaria, Daniel Mitov, come proprio inviato in Libia. L’inviato speciale del della Farnesina “rappresenterà l’Italia e ne garantirà la piena partecipazione a tutte le iniziative multilaterali a sostegno del processo politico libico, in linea con il nostro tradizionale impegno a favore della pace e della stabilità nel Paese”. Ferrara, secondo quanto appreso da “Agenzia Nova”, sarà basato a Roma e seguirà il particolare il percorso di riconciliazione inter-libica patrocinata dall’Onu.
La Farnesina, dunque, schiera un pezzo da Novanta per affiancare l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino, mentre in Libia è in corso una delicatissima fase di transizione. Il Foro di dialogo politico messo in piedi da Williams è arrivato a un vicolo cieco. Nonostante i successi registrati nelle prime fasi degli incontri, fra cui l’indicazione di una data per le prossime elezioni – fissate per il prossimo 24 dicembre – dopo gli incontri di Tunisi non è stato registrato alcun progresso sul meccanismo di elezione dell’autorità esecutiva unificata del Paese. Ai passi avanti compiuti sul percorso militare (la tregua regge, anche se i mercenari stranieri e le milizie restano sul terreno) e quello economico (da segnalare in particolare l’accordo sul tasso di cambio e le prospettive di un bilancio unificato tra est e ovest), sul piano politico l’azione Onu sembra aver perso slancio. “Agenzia Nova”, tuttavia, ha appreso che potrebbe scattare un “Piano B”. Esso prevede la nomina di un nuovo primo ministro “unitario”, ovvero che sia accettato sia ad est che a ovest, per procedere così alla riunificazione delle istituzioni e andare alle elezioni (per lo meno parlamentari) nel 2021. Un cambio di passo, quindi, che coinciderebbe con i mutamenti dello scenario internazionale a pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione Usa guidata da Joe Biden.
Alcuni cambiamenti sono già in atto e riguardano l’intera regione del Mediterraneo allargato, come dimostra la pragmatica ripresa delle relazioni tra l’Egitto e il Governo di accordo nazionale di Tripoli, la fine dell’isolamento del Qatar e la ripresa dei colloqui tra Turchia e Grecia. Il compito del nuovo inviato Ferrara, spiega la Farnesina, sarà anche quello di “promuovere la riflessione strategica sia in Italia che con esperti internazionali sulle prospettive della stabilizzazione della Libia anche nel quadro nordafricano”. L’ex ambasciatore d’Italia in Algeria conosce bene il dossier, avendo servito per quattro anni in un Algeria, Paese che circondato da instabilità (basti pensare alla Libia e al Mali). Il compito è arduo, ma dalla sua l’ambasciatore può vantare un curriculum di tutto rispetto.
Nel 1981 si laurea in Scienze politiche presso l’Università di Napoli, e nel 1984 entra in carriera diplomatica ed inizia il suo percorso professionale alla Farnesina, inizialmente presso la Direzione generale per l’Emigrazione e gli affari sociali e in seguito al Gabinetto del ministro. Nel 1987, Ferrara presta servizio presso l’ufficio del Consigliere diplomatico del presidente della Repubblica. Nel 1989 viene trasferito all’ambasciata a Santiago e nel 1992 è nominato console ad Atene. Nel 1999, Ferrara è destinato alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea, dove rimane fino al fino al 2002, anno in cui è destinato all’ambasciata a Washington in qualità di primo Consigliere nel settore politico. Nel 2006, dopo la promozione a ministro plenipotenziario, Ferrara viene nominato capo del Servizio stampa e informazione, con il connesso incarico di portavoce del ministro e nel 2009 assume l’incarico di capo dell’Unità di analisi e programmazione della Segreteria generale. Nel 2011, viene nominato segretario generale dell’Istituto universitario europeo di Firenze e nel 2016 torna alla Farnesina per assumere alle dirette dipendenze del direttore generale per la Promozione del Sistema paese. Da molti anni Ferrara affianca il servizio diplomatico con una intensa e assidua attività accademica e di ricerca sulla teoria delle relazioni internazionali. Nell’ottobre 2016 si insedia come ambasciatore ad Algeri, dove rimane fino al novembre 2020. Ha pubblicato numerosi volumi, articoli ed interventi su riviste specializzate.