Pasquetta, lunghe file per Reggia Caserta: riapre dopo 25 anni

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Lunghe file all’esterno della Reggia di Caserta per l’apertura del Parco Reale, la prima volta dopo 25 anni in un Lunedì in Albis. Alle 12.50 erano seimila gli ingressi, moltissime le famiglie provenienti da tutta Italia e dall’estero, dalla Svizzera, dalla Spagna; a causa dell’alto numero di prenotazioni on line il sito della Reggia è andato in tilt. Scarse le lamentele dei visitatori in coda nonostante l’attesa media sia di almeno due ore, a causa anche della presenza delle transenne all’ingresso, che fanno assomigliare la Reggia a Versailles e a qualsiasi altro monumento, e per il basso numero di sportelli della biglietteria (appena quattro); tra gli ordinati turisti, qualcuno ha lamentato l’assenza di bagni chimici all’esterno ma in molti si sono detti soddisfatti dell’organizzazione. Da 25 anni la Reggia era chiusa nel giorno di Pasquetta, per evitare gli atti vandalici verificatisi quando l’ingresso era libero e poco controllato. Quest’anno invece il direttore Mauro Felicori ha deciso di tenere aperti i cancelli, a pagamento come in tutti gli altri giorni. Serrati ma discreti i controlli delle forze dell’ordine, presenti con oltre 50 unità tra l’interno e l’esterno del Palazzo Reale patrimonio dell’Unesco; sono stati controllati zaini e sequestrati dei palloni. I finanzieri della Compagnia di Caserta e i Baschi Verdi di Aversa hanno effettuato dieci sequestri di guide e souvenir ai venditori abusivi mentre la Polizia di Stato della Questura di Caserta, ufficio che coordina le operazioni di ordine pubblico, e i carabinieri, hanno allontanato dall’area attorno alla Reggia oltre dieci parcheggiatori abusivi; questi ultimi hanno anche provato a forzare il cancello di ingresso degli uffici dell’Agenzia delle Entrate posti a poche centinaia di metri dalla Reggia per far parcheggiare le auto ma sono stati bloccati, sanzionati e allontanati. Quasi pieni i parcheggi cittadini, in particolare quelli ubicato nei pressi del monumento. All’esterno, in piazza Carlo III, molti hanno dato via a pic-nic e partite di pallone; mancava qualche cestino in più per i rifiuti, ma nel complesso il dispositivo organizzativo ha retto.