“Il futuro della pasta è roseo, c’è una grande aspettativa di crescita in tutte le parti del mondo, con dati a doppia cifra”. E’ la previsione di Giuseppe Di Martino, pastaio di Aidepi e presidente del Consorzio Pasta Di Gragnano Igp, in occasione dei risultati emersi da una ricerca Doxa-Aidepi (Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta italiana) su dati Iri. “La pasta è un prodotto anticiclico da sempre, va contro le crisi perché, con pochi soldi, metti a tavola un piatto intelligente, interessante, gustoso, che fa bene e che è sostenibile”, ha aggiunto DiMartino che ha poi sottolineato: “In Italia i nuovi italiani consumano tantissima pasta facendo mantenere il consumo stabile. Le nuove generazioni, inoltre, sono innamorate della pasta e delle ricette di pasta, soprattutto quelle storiche: spaghetto al pomodoro, la carbonara, la cacio e pepe”. “La ricchezza dei nostri formati Di pasta, inoltre, rappresentano un vantaggio dal punto di vista della biodiversità, ma anche della grandezza della cucina italiana. Poter abbinare formati a ricette, stagionalità, a provenienze dei territori rende la cucina italiana sempre nuova, capace di stupire sia gli stranieri che gli italiani”, ha proseguito DiMartino.
La tradizione della pasta italiana è rappresentata anche dal Consorzio Pasta di Gragnano Igp. Una storia centenaria che ha visto la cittadina vicino Napoli regina della produzione mondiale con circa 12mila persone impegnate nella sua lavorazione su 14mila abitanti. Un’intera comunità impegnata nella realizzazione della pasta, compreso i bambini dai 5 anni in su che avevano il compito di attaccare, con la colla di riso, le etichette sui pacchi in carta blu. In via Roma, larga strada a forma sinusoidale, la pasta veniva messa ad asciugare mentre nella Valle dei Mulini, che garantiva acqua per macinare, vento adatto e temperature giuste, c’erano 30 mulini. I vicini porti di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata garantivano le spedizioni in ogni parte del mondo e la ferrovia più antica della storia rendeva possibile che la pasta venisse consegnata velocemente. Nel 1800 erano circa 200 i pastifici, oggi il numero si è considerevolmente ridotto, ma le storiche famiglie di pastai tramandano le antiche ricette e gli antichi metod idi lavorazione, pur aiutati dalle moderne tecnologie.