Patto mondiale per l’Ambiente, il tavolo nazionale al Suor Orsola Benincasa

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in foto l'ingresso dell'Università Suor Orsola Benincasa

Prevenzione, precauzione e “chi inquina paga”: sono i punti cardine del “Global Pact for the Environment”, il Patto Mondiale per l’Ambiente che dopo due anni dalla sua stesura, in un momento decisivo per il suo iter internazionale, trova in Italia un nuovo organismo di sostegno e diffusione. E’ nato, infatti, oggi nell’Universita’ Suor Orsola Benincasa di Napoli, sede del primo corso di Laurea italiano specificamente dedicato alla Green Economy, il Tavolo italiano di lavoro per il Patto Mondiale per l’Ambiente. Sono gia’ cinque le Universita’ italiane coinvolte nel progetto di lavoro (con il Suor Orsola, Universita’ degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e le Universita’ di Foggia, Torino e Roma Tre). “L’impegno delle Universita’ per il Patto Mondiale dell’Ambiente deve diventare sempre piu’ intenso ed efficace – ha spiegato il rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro – perche’ la formazione dei giovani assume una funzione prioritaria e determinante in un momento in cui la questione ambientale e l’economia verde quale possibile risposta sono il vero crocevia scientifico, politico ed economico dei nostri tempi”. Varato nel 2016 con un testo originale in sei diverse lingue (arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo) da un network internazionale di esperti di tutto il mondo, il “Group of Experts for the Pact”, con la presenza anche di tre studiosi italiani (Domenico Amirante, Tullio Scovazzi e Rosario Ferrara), il Patto Mondiale per l’Ambiente e’ stato presentato per la prima volta nella sua stesura definitiva il 24 giugno 2017, all’Universita’ Sorbona di Parigi, dal presidente francese Emmanuel Macron. Da allora e’ iniziata una lunga battaglia per il riconoscimento dello stesso come complesso di norme vincolanti. Il 10 maggio 2018, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, con una maggioranza schiacciante (ma con i voti contrario politicamente pesanti della Russia e degli Stati Uniti), una risoluzione dal titolo Towards a Global Pact for the Environment che segna l’apertura delle negoziazioni internazionali per l’approvazione del Patto. “Il sistema di tutela ambientale ideato dal Patto – ha sottolineato Domenico Amirante, membro del Group of Experts for the Pact – si basa sulla centralita’ del principio della prevenzione, intesa come modalita’ ‘ordinaria’ dell’azione in campo ambientale e che deve informare tutti i momenti dell’agire pubblico, ma oggi anche privato”. Per provare a stimolare un dibattito internazionale che trasformi finalmente il Patto in un insieme di norme cogenti il neonato Tavolo italiano di lavoro per il Patto Mondiale per l’Ambiente invita le istituzioni accademiche, scientifiche e culturali del Paese e la societa’ civile a sostenere in ogni forma possibile il progetto. Un sostegno che ha gia’ incassato l’adesione della Fondazione Giambattista Vico presieduta dal giurista Vincenzo Pepe, docente di Diritto dell’ambiente italiano e comparato all’Universita’ della Campania “Luigi Vanvitelli”. “Per coniugare il rispetto della Terra e delle risorse naturali con lo sviluppo – ha evidenziato Pepe – occorre innanzitutto un nuovo modello culturale che parta dal rendere l’Ambientalismo una materia scolastica obbligatoria”. In tal senso, come ha annunciato Pepe, nei prossimi giorni verra’ presentata (per la quinta legislatura consecutiva) una proposta di legge parlamentare con il sostegno trasversale tutti gli schieramenti politici. Pieno appoggio al Tavolo italiano di lavoro per il Patto Mondiale per l’Ambiente anche da parte del Ministero dell’Ambiente che si e’ impegnato, attraverso l’intervento del suo capo di Gabinetto Pier Luigi Petrillo, ad ospitare una prossima riunione del Tavolo nella sede del Ministero per immaginare un rafforzamento dell’impegno italiano sui temi ambientali. “Per vincere questa battaglia vitale per il futuro del Pianeta – ha sottolineato Yann Aguila, segretario generale del Patto Mondiale per l’Ambiente – adesso diventa di fondamentale importanza che ogni Nazione lavori al coinvolgimento dell’opinione pubblica e dei giovani delle Universita’ cosi’ come oggi inizia a fare l’Italia con questa meritoria iniziativa accademica”.