Patto stabilità, accordo parlamento Ue-governi sulle nuove regole

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Roma, 10 feb. (askanews) – Accordo tra il Parlamento europeo e i rappresentanti del governo sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e di crescita, con l’obiettivo di semplificarne i meccanismi, cercando di incentrarli su un singolo parametro di controllo, favorire la sostenibilità dei conti pubblici e, al tempo stesso, il sostegno a investimenti e riforme. Lo ha riferito il Parlamento europeo con comunicato pubblicato nel corso della notte. I primi piani di bilancio, che includeranno prospettive di spesa, riforme e investimenti in base alle nuove regole, verranno preparati nel prossimo autunno.

L’intesa parte dalla struttura di accordo che era stato raggiunto a fine anno dei governi. I paesi con livelli di indebitamento eccessivo saranno tenuti a rispettare requisiti supplementari di rientro tra cui quello di ridurre il debito di 1 punto percentuale l’anno se hanno debito/Pil sopra la soglia del 90% e di 0,5 punti percentuali l’anno se tra il 60% e il 90%. Le “vecchie regole”, di fatto mai applicate prevedevano la riduzione di un 20esimo ogni anno quando superiore al 60% del Pil.

Nel caso in cui il deficit di un paese superi il 3% del Pil, recita il comunicato del Parlamento europeo, il requisito sarà di ridurlo nei periodi di crescita per portarlo all’1,5% del Pil “in modo da ripristinare dei margini di bilancio per le situazioni di difficoltà”. Inoltre si applicheranno anche “riferimenti numerici ulteriori” su quanto vada ridotto il deficit ogni anno.

Alla fine del periodo periodo di riferimento di medio termine i paesi saranno tenuti ad aver messo il livello di debito, quando in eccesso, “su una traiettoria di calo plausibile”, senza però riferimenti numerici fissi.

Le nuove regole prevedono alcuni margini di manovra supplementari, già previsti nell’accordo tra governi, in particolare 3 anni ulteriori di tempo per fare gliaggiustamenti in base al contestuale avvio di impegni su investimenti e riforme e diversi altri criteri.

L’intesa dovrà essere ora ratificata da voti formali sia del Consiglio sia del Parlamento europeo. Una volta adottate le nuove regole entreranno in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e i primi piani che dovranno essere presentati in base a queste nuove normative andranno consegnati per il 20 settembre, conclude il comunicato.