Pd, Orfini: Il leader? Scelta degli elettori, non da partiti senza voti

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“Quando diciamo che occorre andare alle elezioni con il segretario come candidato premier non lo diciamo perché lo prevede lo statuto, non lo diciamo per difendere una leadership ma per difendere un progetto. Il nostro segretario lo scelgono gli elettori. Non viene scelto attraverso la somma di partiti che non hanno voti e mettono veti. Non viene scelto dai brillanti endorsment di qualche editorialista”. Lo dice il presidente del Pd Matteo Orfini dal palco del museo di Pietrarsa, dov’è in corso la conferenza programmatica del Pd. “Non basta una leadership, ha ragione Cuperlo. Ma questo è il momento in cui bisogna abbandonare lo sport di criticare chi porta avanti una leadership”. “Stiamo cambiando spartito, riconnettiamo la sinistra con il suo popolo. E’ la ragione per cui ci sono aggressioni nei confronti del Pd. E’ la ragione per cui alcuni poteri se la prendono con noi”, sottolinea Orfini che sostiene che “pezzi di apparati dello Stato che si sono mossi per colpire il Pd”.
“Certo serve un’alleanza larga, come diceva ieri Paolo Gentiloni. Noi questo sforzo lo dobbiamo fare davvero senza preclusioni e veti, ma consapevoli che nessuna alleanza larga compenserà una eventuale debolezza del Pd, che deve essere più forte come perno dell’alleanza” aggiunge il presidente del Pd dal palco del museo di Pietrarsa. “Io faccio fatica a trovare una sintesi con chi mi dice che devo chiedere scusa per aver creato 978mila posti di lavoro, perché questo significherebbe non alleanza larga ma rinnegare quello che abbiamo fatto come Pd”, dice. “Non possiamo rinunciare alla nostra forza, non possiamo rinunciare all’orgoglio di quello che abbiamo fatto”.