Pensioni, 7 punti e 300 milioni: la proposta del governo

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Roma, 13 nov. (AdnKronos) – Una proposta “innovativa sulla previdenza rispetto al punto di partenza” articolata in 7 punti dal costo complessivo di 300 milioni di euro. E’ questo, si apprende da fonti sindacali, quanto illustrato dal premier Paolo Gentiloni a Cgil Cisl e Uil. “Ci sono le condizioni per dare un messaggio positivo di collaborazione tra governo e sindacati”, avrebbe spiegato.

“Credo che sia stato fatto un buon lavoro. Nelle condizioni date il governo mette in campo un impegno finanziario importante. Ci sono le condizioni per dare un messaggio positivo al Paese, mi auguro che si possano concretizzare”, le parole di Gentiloni in apertura di incontro, come riferito da fonti presenti.

LA PROPOSTA – Stop all’aumento a 67 anni dal 2019 per l’età di pensionamento per 15 categorie di lavoratori che svolgono attività gravose; via libera ad una commissione che studi la gravosita’ delle occupazioni e che valuti la classificazione tra previdenza ed assistenza ai fini di una migliore separazione; revisione del meccanismo di calcolo dell’aspettativa di vita sulla base della media e non delle differenze di picco; sostegno alla previdenza integrativa dei lavoratori pubblici; miglioramento del fondo di integrazione salariale; riutilizzo delle risorse dell’ape social nel 2018; riutilizzo delle risorse dei precoci per 2018. Sono questi, a quanto si apprende, i sette punti della proposta che Gentiloni ha messo sul tavolo di confronto con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni.

NUOVO ROUND – Round supplementare sabato mattina tra governo e sindacati per la messa a punto di un testo dettagliato sull’esenzione dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019 per i lavori gravosi. E’ questa la ‘mediazione’ accettata dal governo, raggiunta al termine del confronto tra il premier e i leader sindacali.