Pensioni: Puglia (M5S), ‘serve modello unico Casse previdenza’

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Roma, 21 feb. (Labitalia) – Verso un modello unico delle Casse di previdenza, che possa rappresentare “un’ottima pratica da replicare”. È l’obiettivo annunciato dal senatore Sergio Puglia (M5S), presidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nell’intervista a ‘Punti di Vista’, il programma di approfondimento politico realizzato dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro. Tra gli obiettivi della nuova Commissione, c’è quello di riportare equilibrio tra i nuovi iscritti alle Casse e i pensionati, ma soprattutto di favorire l’iscrizione agli enti previdenziali dei giovani professionisti.

Per far questo, Puglia ha garantito un dialogo costruttivo con tutte le Casse di previdenza, anche al fine di agevolare investimenti per le nuove generazioni. “Il giovane che si approccia alla professione ha bisogno di un investimento importante in fase iniziale”, ha dichiarato Puglia. “Sarebbe opportuno, quindi, consentire alle Casse -ha continuato- di aiutare i nuovi iscritti anche con delle agevolazioni”. E il contributo delle Casse è fondamentale, non solo per favorire l’accesso al lavoro dei giovani professionisti, ma anche per l’economia reale. Ne è convinto Antonio Viscomi, deputato del Pd, che nell’intervista durante il programma ha puntato l’accento sull’equilibrio finanziario degli Enti di previdenza privati, ricordando che “le Casse hanno una responsabilità nei confronti dei propri iscritti, ma anche una responsabilità di carattere generale”. “Il valore indicato nell’ultimo rapporto Covip -ha precisato Viscomi- è di circa 80 miliardi di euro; stiamo parlando, quindi, di cifre significative che possono essere utilizzate sia per l’accesso al lavoro sia per gli investimenti sul mercato o su varie tipologie di mercato per la crescita e la ricchezza di questo Paese”.

Tra gli Enti di previdenza da prendere come modello secondo il senatore Puglia c’è anche l’Enpacl, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei consulenti del lavoro, che ha già messo in campo numerose iniziative di sviluppo e sostegno alle attività degli iscritti. Dalle agevolazioni per i neo iscritti e i pensionati ai corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro e pianificazione previdenziale; dalle misure per la genitorialità a quelle di welfare per favorire il passaggio generazionale degli studi e il praticantato professionale. A ricordarlo in studio anche il presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca, sottolineando come questo comparto, composto da oltre 2 mln di lavoratori autonomi, “ha bisogno di un gestore che sostenga le attività professionali”, perché è dagli studi professionali che possono nascere “valore aggiunto, occupazione e positività economica” per la crescita economica del Paese.