People’s Bank of China porta a 6,4936 il prezzo medio del rapporto Yuan-Dollaro

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Il punto. Il Ftse Mib segna +0,36%, il Ftse Italia All-Share +0,34%, il Ftse Italia Mid Cap +0,27%, il Ftse Italia Star +0,27%.

BP Milano e Banco Popolare sono temporaneamente sospesi dalle negoziazioni in attesa di comunicati. Oggi sono in programma i board delle due banche.

Mercati azionari europei in rialzo. DAX +0,8%, CAC 40 +0,6%, FTSE 100 +0,3%, IBEX 35 +0,4%.
In lieve calo Tokyo con il Nikkei 225 a -0,28%. Incerte le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,32%, a Hong Kong l’indice Hang Seng a -0,25%. Euro su dollaro tocca il minimo da mercoledì scorso a 1,1181. EUR/USD al momento oscilla in area 1,1195. Mercati obbligazionari eurozona in lieve calo. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 1 bp allo 0,23%, anche quello del BTP sale di 1 bp all’1,26%. Lo spread è stabile a 103 bp
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,1 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,09%, Nasdaq Composite +0,27%, Dow Jones Industrial -0,23%.

Borse asiatiche
I mercati asiatici non sentono particolarmente il colpo degli attentati terroristici che hanno colpito Bruxelles martedì, ma la seduta è complessivamente in negativo anche se, come successo nella notte a Wall Street, gli scambi sono limitati con gli investitori che preferiscono attendere in vista delle imminenti festività pasquali.
Una giornata di moderate perdite confermata dal declino intorno allo 0,30% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso. La stessa piazza di Tokyo, che pure aveva aperta in moderato progresso, chiude in flessione: il Nikkei 225 perde lo 0,28% (peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,42%), nonostante lo yen abbia eroso gran parte dei recenti guadagni e sia in calo dello 0,60% nei confronti del dollaro in questa settimana. Sul fronte macroeconomico, il Reuters Tankan, indice che anticipa l’omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan, è calato in marzo a 6 punti da 7 di febbraio, confermando i timori per l’impatto del rafforzamento dello yen e del rallentamento di Cina ed economie emergenti sui grandi esportatori del Sol Levante. Tra i singoli titoli, da segnalare il guadagno del 3,08% di Fast Retailing (seconda migliore performance dell’indice dietro a quella di Yokohama Rubber, in progresso del 4,94%), colosso nipponico della grande distribuzione e pezzo da novanta del Nikkei 225.
Tornando alle valute, la People’s Bank of China (PboC) ha portato a 6,4936 il prezzo medio dello yuan nei confronti del dollaro e la divisa cinese ha tenuto, viaggiando sopra ai 6,4880 della chiusura di martedì. Complessivamente il dollaro Usa è rimasto stabile nei confronti delle principali valute, dopo il declino iniziale sui mercati asiatici, ma questo non ha impedito un rafforzamento di quello australiano, che ha contribuito, insieme al declino intorno all’1% dei corsi del greggio, alla chiusura in negativo di Sydney: l’S&P/ASX 200 ha perso infatti lo 0,47% appesantito soprattutto dai titoli petroliferi (in calo dell’1,68% anche il colosso minerario Bhp Billiton, i cui business comunque comprendono anche il greggio).
In flessione anche Seoul: il Kospi ha segnato una perdita limitata però allo 0,08% al termine delle contrattazioni. In una seduta altalenante alla fine i mercati cinesi hanno proseguito nella striscia di guadagni (interrotta solo martedì) continuando a scambiare intorno ai massimi degli ultimi tre mesi e mezzo.
In chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno guadagnato lo 0,35% e lo 0,32% rispettivamente. Decisamente meglio ha fatto lo Shenzhen Composite che dopo il declino dello 0,40% segnato martedì ha registrato un progresso dell’1,16% al termine delle contrattazioni. Allineata invece alle generalizzate perdite la performance della piazza di Hong Kong: l’Hang Seng avvicinandosi alla chiusura è in declino di circa lo 0,40% mentre l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, perde oltre mezzo punto percentuale.

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta poco mossi. Il Dow Jones ha perso lo 0,23%, l’S&P 500 lo 0,09% mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,27%. A penalizzare l’azionario Usa sono stati gli attentati a Bruxelles. Il Dow Jones ha così interrotto una serie positiva lunga sette sedute. Bassi gli scambi. L’Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) è cresciuto dello 0,5% nel mese di gennaio, in linea con le attese degli addetti ai lavori. Su base annuale l’indice è salito del 6% dal 5,7% della rilevazione precedente. Markit ha reso noto che nel mese di marzo l’Indice PMI Manifatturiero (stima flash) e’ salito a 51,4 punti dai 51,3 punti del mese precedente. La rilevazione di marzo evidenzia un lieve miglioramento delle condizioni operative, che crescono a un ritmo inferiore rispetto alla media del periodo post-crisi pari a 54,1 punti.

La Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera dell’area di Richmond, si è attestato nel mese di marzo a 22 punti dai -4 punti del mese precedente. Il dato e’ nettamente superiore alle attese degli addetti ai lavori pari a -1 punto. Sul fronte societario male in particolare il settore del trasporto aereo e dei viaggi. Apple +0,76%. Il gruppo di Cupertino ha lanciato l’iPhone SE, un nuovo smartphone offerto ad un prezzo competitivo. Symantec -0,16%. Il gruppo dei software per la sicurezza informatica ha annunciato un programma di acquisto di azioni proprie accelerato per 1 miliardo di dollari. Nike +0,31% in attesa dei risultati del terzo trimestre. Gli analisti stimano un utile per azione di 0,48 dollari su ricavi per 8,20 miliardi.

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,7%, il Ftse100 di Londra lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,5%.

Ieri le Borse del Vecchio Continente hanno chiuso generalmente deboli, nella giornata in cui il terrorismo islamista ha colpito il cuore dell’Europa. Due attentati all’aeroporto di Bruxelles e una bomba in metropolitana hanno ucciso 34 persone ferendone oltre 200. Gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis nel pomeriggio e l’Europa ha vissuto un’altra giornata di terrore dopo quella dello scorso 13 novembre, quando sotto attacco finì Parigi.
Sul fronte macro la lettura preliminare di marzo del Pmi manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 51,4 punti, in linea con le attese, mentre l’Ifo tedesco di marzo è salito a 106,7 punti, oltre le previsioni che erano ferme a 105,9 punti.

Italia
Piazza Affari ha chiuso debole, con l’indice Ftse Mib praticamente sulla parità (+0,01% a 18698,82 punti). Gli attentati terroristici di Bruxelles si sono fatti sentire in modo particolare sul settore del lusso. In particolare Salvatore Ferragamo ha mostrato un ribasso del 3,38% a 22,04 euro. Più contenuti i cali di Moncler (-0,68% a 14,50 euro), in positivo Luxottica (+0,04% a 48,90 euro).
Andamento volatile per Banco Popolare, con il titolo che ha chiuso le contrattazioni a +0,41% a 7,28 euro dopo aver toccato minimi intraday a 6,72 euro, e Popolare di Milano (+2,97% a 0,7105 euro). Il Cda del Banco è slittato a domani e, secondo le indiscrezioni, il rinvio è dovuto proprio per arrivare al board con il mix di misure già sul tavolo. Misure che dovrebbero prevedere un aumento di capitale e cessione di asset, il tutto per un totale di circa 1 miliardo di euro.
Telecom Italia (+0,48% a 1,046 euro) resta uno dei temi principali a Piazza Affari dopo le dimissioni dell’Ad Marco Patuano, che ha incassato come buonuscita 6 milioni di euro. Il Cda del gruppo tlc ha conferito temporaneamente le deleghe di Ad al presidente Giuseppe Recchi. Secondo i rumors circolati nel fine settimana, in pole per prendere le redini del gruppo ci sarebbe Flavio Cattaneo, attuale numero uno di Ntv e già presente nel Cda di Telecom Italia. Se Cattaneo resta la prima scelta, la rosa di nomi per il dopo Patuano comprende anche Luigi Gubitosi, ex manager Rai, e Corrado Sciolla, presidente di BT Global Service Europe.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 23 Marzo 2016
10:00 ITA Salari contrattuali feb;
13:40 EUR Intervento Weidmann (BCE);
15:00 USA Vendite abitazioni nuove feb;
15:30 USA Scorte petrolio e derivati settimanali.