“Per crollo possibili concause”

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Genova, 19 ago. (Adnkronos) – Il crollo del viadotto del potrebbe essere stato determinato da “una serie di concause”, non soltanto dalla rottura di uno strallo. Lo ha spiegato Roberto Ferrazza, presidente della Commissione ispettiva del Mit, dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte, oggi a Genova. La dinamica “non è ancora del tutto chiara – ha aggiunto Ferrazza – Non è chiaro quale sia stato l’innesco ma il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto”.

“Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie – ha concluso – considerando che c’è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato”.

Intanto arriva il via libera per le verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza delle parti del ponte Morandi rimaste in piedi: ad effettuarle saranno i tecnici di Autostrade con i consulenti della procura.  

PRIME 15 CASE A SFOLLATI – “Domani consegneremo, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci, i del crollo del ponte Morandi. Si tratta di alloggi di proprietà della Regione e del Comune” ha detto all’Adnkronos il governatore della Liguria, Giovanni Toti, fiducioso sui tempi: ”Riteniamo che nel giro di 4-5 settimane, a partire da oggi, l’emergenza abitativa di tutte le famiglie sfollate sarà risolta”.