Per Maradona tardiva vittoria in Cassazione: Tasse, anche lui avrebbe potuto beneficiare del condono

61
In foto Corrado Ferlaino con Diego Armando Maradona

Anche la posizione di Diego Armando Maradona poteva beneficiare del “condono” con il quale è stata risolta la querelle con il fisco relativa agli stipendi pagati dal Calcio Napoli ad Antonio Careca e Ricardo Alemao, gli altri due stranieri del Napoli degli Scudetti. E’ quanto stabilito dalla sezione tributaria civile della Corte di Cassazione, presieduta da Lucio Napolitano, che ha accolto i motivi principali del ricorso presentato da Maradona attraverso il suo avvocato Angelo Pisani. Si tratta di una pronuncia decisiva per la risoluzione della querelle pluridecennale con il Fisco italiano del campione argentino morto il 25 novembre 2020. In particolare, secondo i giudici, Maradona aveva la possibilità di intervenire nel giudizio dinanzi alla Commissione tributaria centrale sui casi analoghi che hanno riguardato gli altri due stranieri del Napoli degli Scudetti, Careca e Alemao, “per poter beneficiare del condono cui ha aderito la società”. La negazione di questa possibilità causerebbe “una palese assenza di tutela effettiva del contribuente, che non avrebbe alcuna altra possibilità di far valere le proprie ragioni in altra sede, con il verificarsi di una vera e propria denegata giustizia”.
I pronunciamenti della Commissione tributaria avevano riguardato solo Careca e Alemao, e non Maradona, perché quest’ultimo non erano stati notificati al campione argentino, che nel frattempo aveva lasciato l’Italia. La sentenza impugnata viene quindi cassata, con rinvio alla Commissione regionale della Campania, in diversa composizione, che dovrà verificare, una volta esteso il condono di cui ha beneficiato il sostituto d’imposta (società Calcio Napoli) anche al calciatore Maradona (sostituito), la sua posizione tributaria per il debito residuo nei confronti dell’amministrazione finanziaria”.