Inaugurata lo scorso marzo presso il Centro Culturale Kirchner di Buenos Aires e prorogata per ben due volte, raggiungendo il numero record di 60.000 visitatori in soli 80 giorni, il 1° ottobre approda a Lima la “MEI Experience Room – Le mie radici sono qui”, l’esperienza multimediale immersiva sull’emigrazione italiana ideata e realizzata dalla Fondazione MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana in occasione del tour mondiale della nave Amerigo Vespucci e curata da ETT, azienda genovese di Gruppo SCAI, che progetta e produce a livello internazionale allestimenti multimediali per cultura, turismo ed eventi. All’inaugurazione saranno presenti oltre ad alcuni membri della comunità italo-peruviana: Massimiliano Mazzanti ambasciatore d’Italia in Perù, Paolo Masini presidente Fondazione MEI e promotore della “MEI Experience Room”, Silvia Vallini direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Lima, On. Manfred Schullian Presidente della Lega di Amicizia Italia – Perù, Mario Borghese senatore, Fabio Porta deputato entrambi eletti nella ripartizione Sudamerica, Ciro Maschio presidente della commissione giustizia.
La MEI Experience Room è una scatola immersiva che, attraverso multi-proiezioni a tutta parete, racconta il legame che i flussi migratori hanno creato tra Italia e Sud America, prevedendo lo sviluppo di contenuti audiovisivi diversi ad ogni tappa in relazione al Paese coinvolto, con peculiarità, storie e caratteristiche specifiche di quel territorio. Il progetto della MEI Experience ha l’ambizione di seguire le varie tappe del Vespucci per promuovere e approfondire la storia dell’emigrazione italiana nei vari paesi, ma non solo. Vuole essere una sala immersiva a disposizione dell’intero sistema Paese e, al tempo stesso, offrire visibilità alle tante aziende italiane presenti nei vari paesi, che rappresentano un vero e proprio biglietto da visita del Made in Italy di professionalità e, insieme, volano occupazionale.
La tappa peruviana – resa possibile grazie ai contributi di Ambasciata italiana in Perù, Istituto Italiano di Cultura di Lima e Regione Liguria – Assessorato al Turismo – coincide con le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di Antonio Raimondi, famoso scienziato ed esploratore italiano, presente in Perù nella seconda metà dell’Ottocento e già protagonista di varie iniziative intraprese nello scenario culturale di Lima, tra cui la mostra documentaria inaugurata nell’Istituto Italiano di Cultura lo scorso 19 settembre. E proprio Antonio Raimondi è uno dei protagonisti della narrazione della MEI Experience peruviana. Attraverso quattro video, viene narrata la storia dell’emigrazione italiana in Perù in cui si stima che 1.500.000 peruviani, il 6% della popolazione, abbiano tracce di discendenza italiana e che l’80% di essa consista in discendenti di antenati liguri. La sala immersiva sarà allestita all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura e sarà visitabile per fino all’8 dicembre 2025.
Il primo video, partendo dal libro “Lima la moderna (1937-1969). Migrazioni europee e architettura peruviana” dell’architetto Javier Atoche Intili, racconta la partecipazione degli europei e, in particolare, di importanti costruttori e progettisti italiani, all’espansione e modernizzazione architettonica di Lima.
“Un esploratore italiano in Perù” è invece il titolo del secondo video che, come anticipato, racconta la figura di Antonio Raimondi, geografo, milanese di nascita che, imbarcatosi a Genova, arrivò dopo sette mesi di viaggio al porto del Callao nel 1850, per non fare mai più ritorno in Italia. Raimondi impiegò circa un ventennio per esplorare il paese, percorrendo 45.000 chilometri e raccogliendo più di 50.000 campioni naturali. Fu senza dubbio il più noto scienziato del Perù della seconda metà del secolo XIX. I suoi rilievi e le sue collezioni posero le basi per la conoscenza della natura peruviana e lo consacrarono come primo uomo di scienza ad avere una visione completa del territorio del Perù. Realizzato in collaborazione con il Museo Raimondi.
Nel terzo video, attraverso immagini conservate e messe a disposizione dalla famiglia si racconta invece la storia di Giovanni Battista Passano che, originario di una piccola frazione di Deiva Marina, in provincia della Spezia, arrivò a Callao in Perù nel 1906. Grazie a 1.000 sterline d’oro che, nel 1910, il genovese Andrea Ratti gli prestò per avviare la sua attività sulle rive del lago Titicaca, con l’unica garanzia di una stretta di mano, Passano arrivò a fondare un impero commerciale. Molte materie prime acquistate da lui in Perù, come il cacao o la lana, partivano alla volta dell’Europa e dell’Italia per tornare trasformate in prodotti finiti. Nel 1923 tornò in Italia per firmare contratti di esportazione/importazione con diverse aziende, quali biciclette Bianchi, cappelli Borsalino, automobili FIAT, articoli di bellezza e cioccolatini pregiati.
Il quarto video riporta infine la storia dell’economista Antonello Gerbi che, nato in una famiglia ebraica con radici a Livorno e Venezia, emigrò a causa delle leggi razziali imbarcandosi dal porto di Genova il 19 ottobre 1938 con destinazione New York – Lima. Una volta giunto nella capitale andina, grazie al rapporto con il Banco Italiano e al suo profilo di studioso e analista economico, Gerbi riuscì ad accreditarsi in Perù sul piano scientifico-professionale. Gli studi commissionatigli dalla banca per cui lavorava, uniti agli interessi personali verso la storia del Perù lo portarono a pubblicare diversi volumi e contribuiti in varie riviste in spagnolo e in inglese che gli valsero, nel 1948, il riconoscimento de “El Sol del Perú”, la più antica onorificenza nazionale. Realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico Intesa San Paolo.
Accanto ai video, lo spot del MEI che vede come testimonial Luca Vullo, ambasciatore della gestualità italiana nel mondo, che invita a visitare questo scrigno della memoria e del presente utilizzando, in maniera semplice ed efficace, proprio quella gestualità che ci rende famosi. Infine, la campagna “Le mie radici sono qui” vedrà la presenza di brevi spot di italiani o italo discendenti che vivono in Perù. A completare l’esperienza immersiva del visitatore, un video che illustra il ruolo degli Istituti italiani di cultura all’estero. Il video è realizzato da Santoro Comunicare.
Partners dell’iniziativa sono PROLIMA, Programma Municipale per il Recupero del Centro Storico di Lima, e il suo marchio di destinazione “Lima, Città dei Re” e la catena di alberghi peruviana HOTELES CASA ANDINA.
Il MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana – nasce dall’accordo tra il Ministero della Cultura, la Regione Liguria e il Comune di Genova con la volontà di raccontare molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’Unità d’Italia ad oggi. Il riallestimento multimediale è visitabile all’interno della Commenda di San Giovanni di Pré, ristrutturata per l’occasione, e vive in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e il Galata Museo del Mare. Da Genova milioni di italiani sono partiti diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia, all’Australia e all’Europa lasciando tutto per giocarsi un viaggio senza ritorno. Il MEI nasce per ricordare questi migranti, raccontare le storie e i motivi della partenza da punto di vista umano, storico, sociologico. Un museo innovativo e multimediale, dove i visitatori possono interagire con spazi e oggetti e vivere esperienze immersive grazie allo stato dell’arte della tecnologia. Vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova, negli allestimenti scenografici di uno degli edifici medievali più antichi della città.