La guerra intestina che interessa Compagnia Italiana di Navigazione, proprietaria di Tirrenia, sta assumendo i contorni di un romanzo. L’ultimo atto in ordine di tempo si consuma con la querela La guerra intestina che interessa Compagnia Italiana di Navigazione, proprietaria di Tirrenia, sta assumendo i contorni di un romanzo. L’ultimo atto in ordine di tempo si consuma con la querela che il consiglio di amministrazione di Cin presenta nei confronti di Vincenzo Onorato, armatore napoletato e proprietario di Moby Lines, società nel cui portafoglio c’è il 40 per cento delle azioni della casa madre di Tirrenia. I fatti risalgono al la metà del mese di maggio, quando in seguito all’approvazione del piano industriale Onorato, con una nota, smentisce i contenuti del comunicato diffuso da Cin. E rivela che “il piano approvato è quello modificato secondo le indicazioni dei consiglieri espressione di Moby Lines, con la cancellazione del provvedimento che inizialmente prevedeva la vendita di tre navi della flotta”. Inizia in quel frangente una lunga serie di repliche e contro repliche che giunge al punto di rottura qualche giorno fa, quando il consiglio di amministrazione dà mandato ai legali di querelare uno dei soci forti. Per tutti si espone Luigi Negri, amministratore delegato del Gruppo Investimenti Portuali che detiene il 20 per cento di Cin. “Le parole di Onorato sui costi sostenuti da Tirrenia e sui nostri progetti sono del tutto erronee e pregiudizievoli”, scrive in una lettera che contiene riferimenti tecnici a confutazione di quanto dichiarato nelle scorse settimane dal patron di Moby Lines. Il quale non manca di ricordare che “le dichiarazioni si basano sui numeri e quelli sono incontestabili”. In realtà le parole di Onorato a seguito dell’approvazione del piano industriale di Tirrenia e l’azione legale intrapresa dal cda di Cin sono solo degli strumenti da utilizzare per vincere una sfida molto più importante. Da qualche mese, infatti, si gioca un confronto serrato per il controllo della Compagnia Italiana di Navigazione e, di conseguenza, del principale operatore lungo le rotte da e per la Sardegna. Le prime tensioni cominciano quando viene fuori che Onorato sta parlando con Claudio Sposito, numero uno del fondo d’investimento Clessidra, per rilevare il suo 30 per cento e acquisire così il controllo della maggioranza del pacchetto azionario di Cin. Un’operazione che non piace a Negri tant’è vero che l’ad di Gip si mette di traverso parlando di ambizioni monopoliste di Onorato e paventando l’ipotsi di poter essere lui stesso, a capo di una cordata, a rilevare la maggioranza delle azioni di Cin. Determinante, a questo punto, diventa la posizione dei soci di minoranza. Fino al prossimo scontro.